Eutanasia, il vescovo D’Ercole:
«Riflettere sul dovere
di difesa della vita»

ASCOLI - Il fronte cattolico si mobilita. La convocazione della Corte Costituzionale è fissata per il 24 settembre. Tutto è nato per il processo al leader radicale Marco Cappato, che aveva aiutato Dj Fabo a porre fine alla sua vita
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di Giorgio Tabani

Giuseppe Conte (foto Vagnoni)

Il fronte cattolico si mobilita sul fine vita. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato: «Auspico che il Parlamento trovi il modo e le occasioni per approfondire queste questioni e lo possa fare rapidamente. Sarebbe auspicabile un’ampia condivisione per intervenire e legiferare». Sulla stella linea la Conferenza Episcopale Italiana che, in particolare, ha chiesto una moratoria da parte della Corte Costituzionale in modo da assicurare altro tempo al Parlamento.

La Consulta è infatti convocata per il 24 settembre dopo aver dato inutilmente un anno di tempo al Parlamento per disciplinare una volta per tutte la questione. L’occasione della pronuncia era stato il “caso Cappato”, il leader radicale finito sotto processo per aver aiutato Fabiano Antoniani (Dj Fabo) a porre fine alla sua vita. Se il Parlamento non interviene, la Consulta potrebbe decidere di depenalizzare il reato di aiuto al suicidio.

Attualmente la pratica si è impantanata alla Camera. Finora è stato impossibile arrivare a un testo base condiviso dalle forze politiche, con la presenza di cinque diversi disegni di legge. Ora, però, con nel nuovo Governo e nella nuova maggioranza tutti, pur con sensibilità diverse, sono favorevoli a una depenalizzazione dell’aiuto al suicidio o quantomeno a un intervento che lo distingua dall’istigazione al suicidio, fattispecie alla quale ora è equiparato.

Il vescovo Giovanni D’Ercole (foto Vagnoni)

Nel dibattito interviene oggi il vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole: «Il rispetto per la vita è un diritto e un dovere di tutti, dal suo nascere al suo tramonto naturale. Con l’aborto si è resa vulnerabile la vita, per cui oggi molti, anche tra i cristiani, ritengono che l’eutanasia sia lecita e in alcuni casi addirittura necessaria. A tal riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l’eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile” (2277) e aggiunge che a maggior ragione “coloro la cui vita è minorata o indebolita richiedono un rispetto particolare” (2276).

Come pastore di questa Chiesa che è in Ascoli Piceno sento il bisogno di ricordare a tutti i cristiani che è nostro dovere amare, promuovere, difendere sempre la vita, accompagnandola soprattutto nei momenti più delicati, difficili, sofferti come quelli della vecchiaia o in situazioni di malattie terminali o degenerative.

Invito tutti a riflettere sul dovere della difesa della vita, e a pregare. In particolare suggerisco la recita del Santo Rosario, invocando la protezione della Madonna Addolorata, che oggi contempliamo ai piedi della croce compartecipe della morte del suo Figlio Gesù.

Segnalo inoltre l’iniziativa della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria che con padre Paolo Castaldo ha organizzato per mercoledì 18 settembre 2019 dalle ore 10 alle 12 un momento di preghiera davanti alla sbarra dell’ingresso dell’ospedale Mazzoni.

Tutti i parroci che vogliono sensibilizzare le parrocchie sulla questione del fine-vita, fondamentale tema per il tempo presente quanto per il futuro, possono ispirarsi a questa proposta e a mettere in atto iniziative di preghiera e di sensibilizzazione sulla delicata fase del fine-vita. Grazie per l’attenzione che vorrete dare a quest’appello a difesa e promozione della vita umana, soprattutto nella sua fragilità».


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