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«Telecamere in asili
e strutture per anziani»,
mozione di Pagliacci in Consiglio

ASCOLI - In ballo c'è anche la proposta di legge a livello nazionale dell'onorevole forzista Annagrazia Calabria: «Non si tratta di spiare nessuno, ma un deterrente per i comportamenti sbagliati di un piccolissimo numero di operatori».
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Da sinistra Valerio Pignotti, Alessio Pignotti e Micheal Malara

di Renato Pierantozzi

«Chiediamo al Comune di predisporre un piano esecutivo per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, all’interno dei nidi e delle scuole dell’infanzia statali e paritarie, nonché nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità presenti sul territorio comunale, con l’obiettivo di prevenire maltrattamenti e violenze e con l’intento primario di garantire una maggiore qualità e sicurezza nell’assistenza e nella cura degli utenti». E’ il testo della mozione presentata dal capogruppo di Forza Popolare, Alessio Pagliacci, su un tema finito spesso e volentieri al centro delle cronache nazionali. Un analoga proposta è stata fatta anche a San Benedetto dal consigliere azzurro Valerio Pignotti. Pagliacci chiede anche  al sindaco di “attivarsi, anche tramite gli ulteriori organi competenti, per accedere ai fondi stanziati dall’art. 5 septies del D.L. 32 del 18 aprile 2019, c.d. Sblocca Cantieri, convertito con modificazioni dalla L. n. 55 del 14 giugno 2019“. Pagliacci e Pignotti si stanno muovendo in sinergia con la deputata azzurra Annagrazia Calabria, ex coordinatore nazionale dei Giovani di Forza Italia, che ha presentato una proposta di legge ad hoc proprio sulla videosorveglianza all’interno delle strutture sensibili.

L’on. Annagrazia Calabria

«Si tratta di un deterrente per i comportamenti scorretti -dice l’on. Calabria intervenuta telefonicamente durante la conferenza stampa odierna- La proposta di legge ha raggiunto il punto di equilibrio più giusto tra i vari interessi in campo come la privacy degli operatori e i metodi formativi degli educatori. Abbiamo avuto anche la condivisione del garante della privacy che ha riconosciuto la bontà della proposta. Non c’è nessun monitoraggio a distanza dei lavoratori e nessun “Grande Fratello”. E’ solo uno strumento in più per le forze dell’ordine laddove ci siano comportamenti sbagliati. Comportamenti messi in atto solo un numero molto ristretto degli operatori. Il principio cardine di questa legge è questo: l’interesse preminente dei soggetti più fragili».


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