Un’Italia vulnerabile è quella della mostra fotografica “Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile”. Ad attendere il pubblico una narrazione dell’ultimo mezzo secolo di terremoti e dunque delle criticità nella gestione del post-sisma in Italia. A partire da L’Aquila, a dieci anni dal sisma del 6 aprile, e dalla devastante sequenza di eventi sismici che fra il 2016 e il 2017 ha sbriciolato 140 paesi in quattro regioni del centro Italia. Fino a orientare lo sguardo sul Belice del 1968 e l’Irpinia e la Basilicata del 1980, a loro volta teatro di violenti terremoti.
La mostra vuole rappresentare un’occasione per operare una riflessione sulla mancata prevenzione del rischio e sulle problematiche della gestione del doposisma. Si è scelto di intitolare “Terræ Motus” l’esposizione in omaggio alla figura di Lucio Amelio, mecenate e gallerista, che all’indomani del terremoto del 23 novembre 1980 commissionò ai più grandi artisti italiani e internazionali del tempo opere a tema, destinate a dare vita alla straordinaria collezione “Terrae Motus”, donata dallo stesso Amelio allo Stato e oggi esposta in permanenza alla Reggia di Caserta.
Ideata e curata dal giornalista Antonio Di Giacomo, la mostra si snoda attraverso 124 immagini di grande formato, realizzate da alcuni fra i più significativi autori della fotografia documentaria e fotogiornalisti in Italia. La mostra nasce dal progetto di fotografia sociale e documentaria “Lo stato delle cose”, un osservatorio permanente sul doposisma, online da aprile 2017 su lostatodellecose.com, che è stato reso possibile dall’adesione spontanea di oltre 100 fotografi che hanno dato vita a un immenso archivio open access che supera oggi le 15 mila immagini.
In mostra ci sarà anche questo patrimonio documentario virtuale: attraverso una serie di grandi monitor i visitatori potranno sfogliare le centinaia di reportage online. E ci saranno pure i documentari e i cortometraggi realizzati da alcuni filmmaker e giornalisti che hanno preso parte al lavoro di documentazione.
L’inaugurazione sarà venerdì 27 settembre alle 18,30 negli spazi espositivi di palazzo Acito a Matera nell’ambito del programma ufficiale della Capitale europea della cultura 2019. Da sabato 28 settembre sarà aperta al pubblico, fino al 20 gennaio 2020, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 (ingresso con passaporto per Matera2019).
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