di Giorgio Tabani
Un premio dedicato all’appennino che cambia. Un premio per ricordare chi è venuto tragicamente a mancare in questo post-sisma. «Nelle sette università del cratere nessuno lo fa e quindi lo facciamo noi dal basso». Questa la nuova iniziativa di Emidio di Treviri, l’esperienza di ricerca collettiva e autogestita capace di produrre conoscenza critica dal basso. Un premio alla memoria di Massimo Dell’Orso. L’iniziativa si propone di premiare una tesi di laurea o di dottorato di giovani studenti e ricercatori che affronti le trasformazioni del post-terremoto dell’appennino centrale 2016-2017.
Massimo Dell’Orso, tra le molte cose, collaborava alla gestione del Centro Faunistico del Parco Nazionale dei Sibillini. Si occupava del lupo Merlino, ospite dei recinti del Centro, teneva d’occhio la colonia di cervi più importante del Parco, che vive nei boschi intorno alla frazione.Un amante sincero dell’appennino. Ha deciso di andarsene il primo maggio del 2018, nell’hotel sulla costa abruzzese dove era stato sfollato in attesa di una casetta che non sarebbe mai arrivata.
Il primo premio consisterà in un computer portatile (o equivalente), mentre tutti gli altri avranno la possibilità di veder pubblicata una sintesi dei principali progressi scientifici del loro lavoro in un libro collettaneo liberamente scaricabile online. Inoltre tutti i lavori, nella loro interezza, contribuiranno a costituire la base di un archivio online di materiale scientifico, liberamente consultabile.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati