Non è caduto nel vuoto l’appello lanciato attraverso Facebook. Muffa, pareti sfondate, macchie di umidità erano i problemi denunciati da una famiglia di tre persone a cui è stata assegnata dopo il terremoto una casetta Sae (Soluzione abitativa emergenziale) nel villaggio Borgo 1 ad Arquata. Era intervenuto anche il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, che aveva dichiarato: «Andremo a vedere e cercheremo di capire. Se c’è qualche difetto lo metteremo a posto».
Un operaio è stato inviato sul posto e ha iniziato i lavori di sistemazione, rimuovendo innanzitutto il cartongesso ormai irrimediabilmente rovinato. «Sono stato contattato stamattina e subito è venuto un operaio che aveva per altro già lavorato a queste casette» ha raccontato all’Ansa Andrea Angelini, che vive nella Sae insieme alla moglie e alla figlia 17enne. «Purtroppo il problema non sta solo nella perdita dello scarico del lavandino, ma anche nel fatto che si erano riempiti d’acqua piovana i pozzetti esterni, fra cui quello del rubinetto del gas, che da lì va alla cucina e alla caldaia, infiltrandosi lungo il breve tragitto nella parete che si è rovinata. Non è facile viviamo in spazi che hanno carenze sulla funzionalità, ma non molliamo. Resteremo qui finché la nostra casa non sarà ricostruita».
Una soluzione, comunque, Angelini l’ha trovata da solo. «Intanto ho fatto due buchi ai pozzetti per far defluire l’acqua e poi costruirò personalmente una pensilina di protezione». Operaio di una ditta di Accumoli, prima del terremoto abitava a Trisungo. «E’ stata soprattutto mia figlia a voler tornare qui a vivere dopo essere stati in albergo per qualche tempo e in una casa a Folignano. Non è facile ma non molliamo».
Sisma, Borrelli (Protezione Civile): «Se c’è qualche difetto nelle casette lo metteremo a posto»
Sisma, muffe e umidità nella casetta Sae di una famiglia di terremotati (Video)
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