di Epifanio Pierantozzi
Mentre i sindaci “ribelli” lustrano il tricolore per sfilare oggi pomeriggio insieme al corteo – organizzato dal comitato Salviamo il Madonna del Soccorso – contro la chiusura dell’ospedale di San Benedetto, il loro collega di Spinetoli, Alessandro Luciani, ha convocato un po’ di persone ed enti al tavolo tecnico avente per oggetto “Accertamento dei livelli superiori valori di concentrazione soglia di contaminazione per il parametro nitriti”. Letto così non dice molto, ma se poi si continua, si scopre come: “… nel manifestare l’interesse comune a definire la fattibilità della collocazione del nuovo Ospedale del Piceno” (lo hanno già “battezzato” ancor prima ancora che ci sia la posa della prima pietra, ndr).
Un momento della manifestazione di San Benedetto
L’incontro è fissato per martedì 29 ottobre al palazzetto dello sport di Pagliare del Tronto. Insomma, vicino al terreno prescelto, caso mai venisse voglia di fare una passeggiata sull’erba, prima dell’arrivo del cemento. Per meglio capire a che punto passa il progetto dell’Ospedale del Piceno – che da ora in poi come nome dovrebbe sostituire quello di “Ospedale di Vallata” – andiamo a vedere chi è stato convocato. Riportiamo la dicitura esatta poiché, mai come in questo caso, è “la forma” che fa la “sostanza”.
Tra gli enti, dato per scontato il Comune di Spinetoli, ecco la Provincia (Servizio tutela ambiente rifiuti-energia-acqua); Regione Marche (Servizio tutela, gestione e assetto del territorio. Posizione di funzione bonifiche, fonti energetiche, rifiuti, cave e miniere); il sindaco di Colli del Tronto; l’Arpam (sia come ente che nella persona del direttore generale Giancarlo Marchetti); Asur Marche Area Vasta 5 (U.O.C. Patrimonio nuove opere e attività tecniche). Poi altre sei persone che, e qui azzardiamo, dovrebbero essere i proprietari del terreno dove dovrebbe sorgere il nosocomio. Per finire ecco l’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero di Ascoli, nella persona di Carlo Cantalamessa. Anche in questo caso dovrebbe trattarsi di un ente proprietario di terreno.
Nell’oggetto si legge anche “Adempimenti D. Lgs 152/06 – IV Parte Titolo V”. L’ennesimo bizantinismo burocratico affinché “chi deve capire capisca” e il cittadino-elettore resti ignaro. Altro che Comitato per fermare questo nuovo ospedale, anche se da Ancona continuano a negare che si ridurranno a poliambulatori i due già esistenti. Insomma: si nascerà tutti spinetolesi, e così finirà il campanilismo tra ascolani e sambenedettesi.
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