Dove andare nel 2020? Al secondo posto tra le mete mondiali c’è la regione Marche. La clamorosa notizia mette il turismo sempre più tra le nuove risorse per la nostra regione, con i tanti riconoscimenti internazionali che arrivano da più parti. Dopo il New York Times e le altre testate internazionali che hanno dato attenzione alla “terra di mezzo” arriva la consacrazione della più nota guida per i viaggiatori Lonely Planet: nelle recensioni le Marche figurano al secondo posto nella categoria regione della “Best in Travel” dopo la via della Seta-Asia Centrale. La classifica indica le destinazioni migliori da visitare nel 2020, esperienze indimenticabili e appuntamenti da non perdere scelti dagli esperti di viaggio Lonely Planet. «Ogni anno chiediamo ai nostri autori – spiegano i curatori – e ai nostri redattori in giro per il mondo di indicarci le loro mete per l’anno a venire. Dopo accese discussioni, la nostra giuria di esperti riduce questo lungo elenco a soli 10 paesi, 10 regioni, 10 città e 10 destinazioni convenienti. Ogni meta è scelta perché attuale, stimolante e sorprendente. Inoltre prendiamo molto sul serio l’impegno a viaggiare in modo responsabile, per aiutarvi ad avere un impatto positivo ovunque decidiate di andare. Per questo abbiamo scelto viaggi sostenibili in tutto il mondo: dalle coste del Maine, tra escursioni e soste gastronomiche a base di pesce, alle cime dell’Himalaya in Bhutan tra nuvole e monasteri incantevoli».
La soddisfazione del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, sulla sua pagina Facebook: «Iniziamo la giornata con una buona notizia, anzi davvero ottima. Lonely Planet la ‘bibbia’ dei viaggiatori di tutto il mondo, ha scelto la Regione Marche come seconda meta al mondo per il 2020 nella classifica delle regioni. Una grandissima soddisfazione per il nostro territorio che offre bellezza arte e cultura ed è sempre di più pronta ad accogliere chi ha scelto o chi sceglierà di trascorrere qui le vacanze o di venire a vivere».
Questa la descrizione fatta dai giurati: «Dopo decenni in un ruolo un po’ defilato, le Marche sono finalmente pronte a mettersi sotto i riflettori. Nel 2020, infatti, la regione salirà alla ribalta, quando Urbino, una delle sue città più suggestive, guiderà le celebrazioni per il 500° anniversario della morte del grande pittore rinascimentale Raffaello. Ecco dunque l’occasione perfetta per partire alla scoperta di un territorio stupefacente, per molti versi ancora sconosciuto. E probabilmente una delle ragioni del suo grande fascino è proprio quella di poter esplorare con calma, e in relativa solitudine, maestose rovine romane, svettanti architetture gotiche, massicci castelli medievali e sublimi palazzi rinascimentali che custodiscono collezioni d’arte tra le più ricche d’Italia. Il tutto racchiuso tra alte montagne boscose e la placida costa dell’Adriatico e condito da golosi festival gastronomici».
La notizia che gratifica in generale è meno entusiasmante per una parte della regione che anche qui risulta un po’ più in ombra: quella del sud e in particolare la provincia di Macerata. Scorrendo nelle pagine dedicate troviamo la citata Urbino e il Rinascimento, Ancona e i profumi d’oriente, il Montefeltro, il Conero, Pesaro, la Gola del Furlo, Grotte e cisterne, da Frasassi a Camerano, i castelli e Gradara, Jesi e il Verdicchio. Cercando meglio scopriamo pagine dedicate a Loreto, Recanati e Porto Recanati e anche a Macerata, così bellamente descritta:
«Macerata è bellissima. Metti un piede dentro le mura cinquecentesche, sali così a casaccio lungo le sue stradine e lo capisci subito. Però ha un problema, o forse due: passa per essere sonnacchiosa al limite della noia e crede di essere ancora, e solo, una cittadina di provincia; di una provincia fondamentalmente agricola, per di più. E invece è proprio l’opposto. È una città tanto vivace e stimolante da avere tutte le carte in regola per giocarsela con i capoluoghi più battuti e rinomati. I suoi musei sono una gioia, le chiese una continua scoperta, i palazzi nobiliari un tuffo nella storia. Nelle piazze – popolate a ogni ora da sciami di studenti universitari – ci sono decine di locali, i vicoli pullulano di ristoranti e bistrò, ci sono cinema e teatri all’avanguardia. E poi c’è quella meraviglia che è lo Sferisterio, uno stadio neoclassico a forma di arco, trasformato in tempio della lirica. Se saprete osservare bene, e se avrete abbastanza faccia tosta da intrufolarvi anche là dove non potreste, troverete angolini nascosti, passaggi segreti e raccolti cortili che vi ricompenseranno con scorci incantevoli. Scivolate tra le piagge (larghe scalinate in origine usate per i cavalli), salite e scendete senza sosta tra piazza della Libertà e piazza Mazzini, i due epicentri della città, e, prima ancora di esservene resi conto, Macerata vi avrà stregati».
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