Ablazione cardiaca senza raggi X
Un’eccellenza del “Mazzoni”
con una tecnica unica al mondo

ASCOLI - L’equipe di Aritmologia ha sperimentato un nuovissimo sistema di mappaggio 3D di cui dispongono solo altri venti Centri. Tra le peculiarità, azzera le pericolose radiazioni e permette anche di ottenere una visualizzazione dell’anatomia più immediata e fedele alla realtà
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L’equipe di Aritmologia

Ablazione cardiaca a zero raggi X. Fa questo da tempo l’equipe di Aritmologia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, composto dai medici Procolo Marchese, Francesca Gennaro e Giovanni Mazzotta. E ieri, 23 ottobre, per la prima volta lo ha fatto con un nuovissimo sistema di mappaggio 3D di cui dispongono solo venti Centri al mondo, quattro in Italia tra cui quello ascolano.

Un successo, «e un segno di riconoscimento per chi da anni corre dietro alla filosofia di azzerare le radiazioni», afferma il dottor Marchese.  «La maggior parte delle aritmie cardiache – continua il cardiologo – possono essere trattate mediante ablazione, cioè con l’introduzione di cateteri nel sistema venoso periferico. L’approccio convenzionale prevede l’utilizzo di raggi X per il posizionamento dei cateteri all’interno del cuore. Tuttavia questo comporta l’esposizione a un quantitativo di radiazioni pari a quelle assorbite con circa 200 radiografie del torace che sono dannose per il paziente e per gli operatori sanitari».

Il mappaggio tridimensionale, privo cioè di radiazioni, non è una novità, ma di solito si utilizza per le aritmie più complesse. «Noi invece – dice ancora Marchese – fin da subito, ed in ragione di una direttiva europea, abbiamo ritenuto di estendere la tecnica anche a quelle più semplici, come le tachicardie parossistiche sopraventricolari che riguardano spesso una popolazione giovane che ancor di più andrebbe preservata dall’esposizione a radiazioni». Grazie all’esperienza maturata nel campo, al gruppo ascolano è stata data l’opportunità di utilizzare un sistema di mappaggio di ultima generazione, quello inaugurato ieri appunto, il quale «non solo preserva dai raggi x, ma consente anche di ottenere una visualizzazione dell’anatomia più immediata e fedele alla realtà e di acquisire e rielaborare delle informazioni fondamentali per lo sviluppo della procedura in termini di sicurezza ed efficacia».

Con l’occasione il dottor Marchese manifesta tutta la sua soddisfazione per questo importante risultato, reso possibile dalla direzione di Area Vasta 5, con in testa Cesare Milani, e dall’appoggio di tutti i colleghi e infermieri del Uoc di Cardiologia diretta temporaneamente da Pierfrancesco Grossi, subentrato a Luciano Moretti deceduto lo scorso 3 settembre. «Il nostro intento – afferma Marchese – è quello di continuare a fornire uno standard elevato di cure grazie al quale, già da diversi anni, il cittadino dell’area Marche sud non è costretto più ad imbarcarsi in costosi viaggi della speranza per curarsi».

M.N.G.


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