Sanità, nuovo attacco
del sindaco Fioravanti alla Regione:
«Ai primari non fate fare
gli inventari, ma curare i malati»

ASCOLI - Il primo cittadino, in accordo col sindaco di San Benedetto Piunti, annuncia la proposta di una modifica al regolamento della Conferenza di Area Vasta n. 5: voto ponderato rispetto al numero degli abitanti. «Ci siamo guadagnati un'Azienda ospedaliera. Atti della Regione fortemente punitivi con il sud delle Marche»
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Il sindaco Fioravanti (Foto Vagnoni)

«Ai primari ospedalieri diamo meno incombenze burocratiche e più tempo per la cura dei malati». Così inizia il nuovo attacco alle scelte della Regione in materia sanitaria del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti che fa un esame a 360 gradi. «Voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza ai primari che vengono umiliati dalla Regione attraverso una direttiva Asur Marche che li incarica di fare gli inventari togliendo loro tempo prezioso per la cura dei pazienti» dice. Poi rilancia vecchi cavalli di battaglia utilizzati in in campagna elettorale. «Ho concordato con il sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti – afferma – la proposta di un cambio di regolamento dell’assemblea dei sindaci dell’Area Vasta 5 che contiene l’introduzione del voto ponderato rispetto al numero di abitanti rappresentati dai sindaci stessi. Oggi la conferenza di Area Vasta nei confronti della Regione ha solo un parere consultivo: a mio avviso questo andrebbe trasformato in un parere vincolante nei confronti della programmazione regionale così da dare più forza e incisività ai territori e fare in modo che le decisioni dei sindaci non restino “lettera morta” su importanti tematiche che riguardano, nelstro caso, tutti i cittadini del Piceno».

L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli (Foto Vagnoni)

Il sindaco di Ascoli insiste poi nel denunciare scelte regionali che penalizzano il Piceno. «Abbiamo potuto verificare come la Regione, “matrigna” con il sud delle Marche, ha prodotto il 5 agosto la delibera 978 con la quale ha fissato tetti di mobilità attiva fortemente penalizzanti per l’Area Vasta 5 riducendo le prestazioni e andando ulteriormente a gravare sulle liste d’attesa. Nella nostra Area Vasta c’è infatti oltre il 30% di mobilità attiva di tutte le Marche. L’astto deliberativo regionale è dunque fortemente punitivo verso gli ospedali pubblici e  le cliniche private convenzionate. Una decisione che sta mettendo a rischio l’occupazione diretta e quella indiretta, oltre ovviamente agli investimenti nel settore».

E ancora. «La Sanità del Pd regionale è allo sbando e non riesce ancora a licenziare neanche un Piano Sanitario per la difficoltà propositiva, di coesione politica e per il non-accordo con territori e parti sociali. Noi vogliamo invece un servizio forte, valido e concorrenziale nel sud delle Marche. Ci siamo guadagnati sul campo un’Azienda Ospedaliera del Piceno, grazie a una squadra preparata e a un gruppo di professionisti d’eccellenza che, a oggi, non riescono a esprimere appieno il loro valore a causa delle scellerate politiche della Regione. L’ospedale Mazzoni – spiega  – può e deve essere potenziato come atto propedeutico all’istituzione dell’Azienda Ospedaliera: il sud delle Marche potrebbe avere così una vocazione ad alta complessità, visto che l’azienda ospedaliera più vicina è ad Ancona per cui avremmo il numero di abitanti sufficienti per sostenerla. Così facendo, potremmo delegare al 20% di privato convenzionato tutte le complessità medio-basse. In questo modo – conclude il primo cittadino – sarebbe garantita una risposta socio-sanitaria forte e credibile: noi siamo fortemente convinti di ciò ed è anche per questi obiettivi programmatici che ci candideremo la prossima primavera alla guida della Regione Marche».


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