foto e testo di Simone Corradetti
“Il mio campo libero”, è un progetto che prosegue spedito, e mette al primo posto l’educazione motoria e la salute dei detenuti. Grazie al Centro Sportivo Italiano (Csi) di Ascoli l’obiettivo è promuovere l’attività fisica in un luogo dove si è privati della libertà personale. Una libertà preziosa, che spesso viene data per scontata, ma soltanto dopo essere entrati in una casa circondariale, ci si rende conto della sua importanza, perché dentro le mura si ha l’impressione che il tempo si sia fermato. Detenuti che hanno commesso degli errori, ma pur sempre degli esseri umani che stanno cercando di riparare, e cambiare vita, una volta fuori dal carcere.
Presenti all’incontro l’istruttore e preparatore atletico Valentino D’Isidoro, il presidente provinciale del Csi di Ascoli Antonio Benigni, con la responsabile Eleonora Sacchini, la direttrice della carcere Eleonora Consoli e rappresentanti dell’Ordine dei commercialisti di Ascoli. «E’ un importante progetto di solidarietà, riabilitazione e rieducazione alla legalità. Il Csi – dice Benigni di Ascoli – conclude – ha 7.000 iscritti e 60 società sportive che collaborano con le parrocchie».
Durante la partita, la squadra dei commercialisti, ha affrontato la “sezione filtro” del penitenziario ascolano. Concluso il match, tutti nella sala degli ospiti per un momento conviviale. Qui è stata organizzata una lotteria di beneficienza, con cappelli, maglie e tute che sono andate in regalo ai detenuti. «Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto, e l’intento finale sarà quello di effettuare un campionato all’interno del carcere» la conclusione di Valentino D’Isidoro.
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