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Turandot, sold out al Ventidio Basso
Il tenore Cesare Catani torna all’opera
dopo dieci anni anni: «Che emozione»

ASCOLI - Giovedì 21 novembre anteprima giovani e sabato 23 recita ufficiale. Entrambe le rappresentazioni hanno il tutto esaurito. Allestimento senza intervalli e con il finale originale e incompiuto da Giacomo Puccini. Una principessa di ghiaccio più umana e fragile. A Fermo e a Fano spettacolo salutato da un grande successo
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Il Coro del Teatro Ventidio Basso

di Franco De Marco

C’è molto Ascoli nella Turandot di Giacomo Puccini che approda nel Teatro Ventidio Basso sabato 23 novembre (inizio ore 20,30) e domani giovedì 21 novembre con l’anteprima giovani (inizio ore 17). Nel cast, infatti figurano il tenore Cesare Catani nel ruolo dell’imperatore Altoum e il basso Andrea Concetti, di Grottammare, nel ruolo di Timour vecchio re tartaro spodestato. Più torna sul palcoscenico della Fondazione Lirica delle Marche il Coro del Teatro Ventidio Basso diretto dal maestro Giovanni Farina. Nelle recite effettuate prima nel Teatro dell’Aquila di Fermo poi nel Teatro della Fortuna di Fano c’è stato un enorme successo con applausi interminabili. Anche ad Ascoli c’è il sold out sia nell’anteprima con gli studenti sia nella rappresentazione di sabato. Dunque molta Ascoli in scena. Per il tenore Cesare Catani è addirittura il ritorno nell’opera lirica dopo quasi 10 anni in cui si è dedicato ai concerti e, lui nato come pianista con diploma nel Conservatorio di Teramo, all’accompagnamento. Come si sente per questo ritorno sul palcoscenico del Teatro Ventidio Basso?

Il Teatro Ventidio Basso (Foto Vagnoni)

«Emozionatissimo naturalmente – risponde il tenore – questa Turandot  è davvero molto bella.  Spero che piaccia e che per me sia di buon auspicio per il futuro. Lavorare con il maestro Pier Luigi Pizzi è un privilegio». Cesare Catani ha una voce potente e carica di personalità. La sua è stata una carriera giovanile folgorante. Il debutto avvenne nel 1996 a Roma. Subito dopo nel 2000 debuttò alla Scala di Milano con ben otto produzioni sotto la direzione di Riccardo Muti. C’era lui, per fare un esempio, nello storico  Macberth  del mastodontico cubo in bilico su uno degli angoli con regia di Graham Vick e direzione di Riccardo Muti. Poi tanti teatri importanti dall’Arena di Verona al Bolshoi di Mosca allo Sferisterio di Macerata. L’ultima apparizione 10 anni fa. Poi la sosta. Ora il ritorno.

Il basso Andrea Concetti, prestigiosa carriera la sua, applaudito nei maggiori teatri internazionali, si è invece spesso esibito nel Massimo ascolano dove è sempre accolto da molti fan.  Che dire del Coro del Teatro Ventidio Basso? Dopo i successi al Rossini Opera Festival ha saputo conquistarsi una fama nazionale e internazionale. I suoi colori vocali sono diventati tra gli addetti ai lavori un vero marchio di qualità. Gli altri interpreti sono Tiziana Caruso (Turandot),  Francesco Pio Galasso (Il principe ignoto Calaf), Maria Laura Iacobellis (Liù), Paolo Ingrasciotta (Ping/Un mandarino), Ugo Tarquini (Pang) e Vassily Solodkyy (Pong). Completano il cast i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata diretti dal maestro Gian Luca Paolucci. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana è diretta da Pietro Rizzo. Pier Luigi Pizzi, a cui si devono regia, costumi e luci, ha riadattato con la sua impareggiabile maestria uno storico allestimento dello Sferisterio di Macerata.

Come sempre stilisticamente incantevole quando lui cura uno spettacolo. Non ci sono intervalli e la tensione è continua. Ecco l’effetto voluto da Pier Luigi Pizzi. Questa Turandot, vestita di rosso, è  nella versione originale e incompiuta  che si ferma alla morte di Liù con l’aria Tu che di gel sei cinta. L’innamorata di Calaf si uccide pur di salvare il principe  che aveva sfidato la principessa di ghiaccio Turandot. Pier Luigi Pizzi tende a umanizzare, come lui stesso ha dichiarato, la principessa di ghiaccio algida e sanguinaria. L’amore sublime tuttavia vince sempre.

 


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