di Andrea Ferretti e Maria Nerina Galiè
Lo stesso tragico destino ha accomunato stamattina Agron Bakaj e Angelo Lucini, 48 e 39 anni, il primo di origine albanese, di Castignano il secondo, sposati ed entrambi padri di famiglia. Tutti e due sono morti, nello schianto tra i mezzi pesanti che stavano guidando lungo la superstrada Ascoli-mare, tra Spinetoli e Monsampolo del Tronto, mentre stavano facendo il loro dovere, gettando nella disperazione le loro famiglie e un grande vuoto tra tutti coloro che li conoscevano.
Bakaj viveva a San Benedetto con la moglie, anche lei conosciuta perché lavora in un noto ristorante della città rivierasca e due figli adolescenti. Lucini lascia la moglie, Carla Silvestri, e due bimbi piccoli. Non riesce quasi a parlare il sindaco di Castignano, Fabio Polini, né a capacitarsi di quanto accaduto: «Era un ragazzo modello e un gran lavoratore. Conosco i genitori e non oso immaginare il loro strazio. Daniele, il fratello, è uno degli operai del Comune ed era in servizio quando è stato raggiunto dalla terribile notizia. E’ un duro colpo per l’intera comunità».
Castignano piange ora Angelo. Un paese che negli ultimi anni è stata colpito da altre terribili disgrazie, come la morte di Carla Benigni, giovane madre di 36 anni che morì fulminata nel 2015 alla vigilia di Ferragosto, il 44enne Marco Vagnarelli che insieme alla compagna Paola Tomassini, fu tra le 29 vittime della strage di Rigopiano del 18 gennaio 2017, Sejnur Bekiri di 25 anni morto nell’agosto scorso in un incidente stradale a San Venanzo.
Sulla dinamica dello scontro di questa mattina – un frontale tra due giganti della strada che non ha lasciato scampo a nessuno dei due camionisti – sta indagando la Polizia Stradale di Ascoli, guidata da Luca Iobbi, anche lui questa mattina sul posto insieme ai suoi uomini. I due corpi sono al momento a disposizione dell’autorità giudiziaria, che restituirà ciascuno ai suoi cari, solo dopo aver svolto gli accertamenti del caso.
Nel frattempo il popolo dei social si sta scatenando sulle possibili cause dell’incidente. La velocità, l’uso del cellulare e i lavori, necessari ma interminabili, sono tra i principali “accusati”. Nel punto in cui è avvenuto il terribile impatto c’è uno scambio di carreggiate. E c’è chi scrive di “ripensare la mobilità nel sud delle Marche”. Si tratta di Valeria Talevi, segretario generale della Filt (Federazione italiana lavoratori trasporti) Cgil Marche, che in una nota sottolinea: «Occorre rimettere in campo un piano regionale dei trasporti che preveda il potenziamento del trasporto pubblico locale su ferro e su gomma, specialmente come linea di collegamento con la dorsale Adriatica. E’ inoltre necessario ripensare al rilancio del trasporto pubblico locale con una bigliettazione unica regionale, con le sinergie tra ferro e gomma e tra gomma e gomma nelle varie province».
Un vero e proprio appello quello del sindacato degli autotrasportatori, che lancia l’allarme sulle condizioni delle infrastrutture del sud delle Marche, soprattutto nell’Ascolano. Già venerdì scorso, la Filt Cgil, insieme alla Cgil di Ascoli, aveva affrontato tale questione, cercando di individuare una soluzione per mettere fine ai gravi disagi provocati dall’unica corsia in A14, che crea lunghe code e intoppi al traffico, con problemi anche all’economia locale, ribadendo anche l’importanza del completamento della Pedemontana Abruzzo-Marche, la cosiddetta Mezzina.
E che sulla superstrada Ascoli-mare ci sia qualcosa come minimo da rivedere, lo dimostra un altro incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, avvenuto a distanza di un paio d’ore da quello mortale di Monsampolo. All’altezza di Monteprandone, infatti, sono entrati in collisione un’automobile e un furgoncino. Un tamponamento che ha creato l’ennesimo ingorgo. Anche in questo caso sono prontamente intervenuti Polizia Stradale e ambulanze del 118, ma gli occupanti dei due mezzi hanno rifiutato il ricovero in ospedale.
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