Dietro ad una donazione di organi c’è una morte quasi sempre, una speranza di vita sempre. Scenario di questo alternarsi di gioia e dolore all’insegna della generosità è stato, la notte tra il 25 ed il 26 novembre, l’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, dove C.P.C. di 77 anni è deceduto nel reparto rianimazione. I familiari non si sono tirati indietro di fronte ad un gesto di altruismo, nonostante la dura prova che stavano affrontando, ed hanno dato il consenso al prelievo di fegato, reni e cornee a scopo terapeutico.
Da lì è partita l’attività clinica e organizzativa, secondo un protocollo estremamente delicato, e che ha visto all’opera per tutta la notte medici e infermieri dell’ospedale di San Benedetto e dell’Anatomia Patologica del “Mazzoni” di Ascoli, l’equipe chirurgica del Centro Trapianti di Ancona, il personale del centro regionale e del Nord Italia Transplant program (NITp) di Milano, che insieme hanno efficacemente gestito un prelievo multiorgano da cadavere a cuore battente.
«E’ un atto di estremo amore da parte dei familiari del donatore. Sono molto grato a loro ed a tutto il personale che con grande impegno e professionalità ha portato a termine la procedura lunga e complessa» ha commentato Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5. I suoi ringraziamenti si uniscono a quelli della Direzione sanitaria del presidio unico ospedaliero e del coordinatore locale.
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