La messa in sicurezza post sisma delle scuole cittadine, con oltre 30 milioni a disposizione del Comune, infiamma ancora il mondo politico ascolano. Il Pd incalza l’amministrazione comunale: «Fate presto», dice il capogruppo Francesco Ameli. «Lo strumento del project -prosegue- non è di per sé sbagliato, ma dipende da come viene utilizzato e poi strumentalizzato. Se non è del Comune, ma di uno o più partiti non è un bel messaggio. Tutto il discorso è poi finito sul limite della quota dei fondi pubblici con la ditta vincitrice che avrebbe avuto un diritto di prelazione. Non diciamo no al partneriato con i privati, ma bisogna saperlo utilizzarlo. Chi sono stati ad esempio i consulenti del Comune che hanno verificato l’interesse pubblico del project che è stato approvato dalla giunta il 3 maggio a poche settimane dalle elezioni? Per inseguire questo project siamo stati fermi su tutte le altre scuole. Ieri in Consiglio il sindaco ci ha detto che sta iniziando a pensare a scuole provvisorie, ma a Folignano l’hanno già realizzata.
Noi invece abbiamo perso due anni quando si è creato il problema. Ribadisco: fate presto. Non è una causa politica o partitica, ma una causa giusta. Su questo tema abbiamo presentato tre interrogazioni, di cui una sulla Don Giussani (leggi l’articolo) di Monticelli su cui c’è la scadenza dei fondi europei al 31 dicembre 2022 e un’altra sulle verifiche di vulnerabilità sismica. Se si cambia una dislocazione di una scuola cambia l’economia di una zona senza dimenticare il traffico». «C’è una totale mancanza di prospettiva per Monticelli -accusa Pietro Frenquellucci- ed è grave che l’unica scuola chiusa sia l’ultima ad essere stata aperta. Siamo disponibile a collaborare con il Comune, ma l’amministrazione sia intellettualmente onesta e parli in modo chiaro e coerente sui progetti e le prospettive.
Quando si scioglieranno i nodi e dirà anche le cose che sono andate male, poichè tutti possono sbagliare, daremo il nostro appoggio». «Il project vale solo per le scuole, mentre per l’ospedale ci accusano di essere palazzinari -accusa il segretario comunale e consigliere Angelo Procaccini– Ora diciamo al sindaco di smettere di fare politica come gioco o come hobby iniziando ad assumersi le proprie responsabilità. Dopo tre anni dal sisma non si sa nemmeno il rischio a cui studenti e ragazzi vanno incontro. La situazione inizia ad essere grave. Non vogliamo creare allarmismo, ma creare la giusta attenzione anche mediatica su questo caso visto che sono nati comitati civici intorno a questo tema». «Non siamo contro il project -dice l’ex deputato Luciano Agostini– ma in questo caso non si capisce perché a due anni dallo stanziamento dei fondi da parte della Regione non è stato speso niente. A Castorano, ad esempio, tra due mesi partono i lavori per la nuova scuola. Tutte le opere previste dal primo piano delle opere pubbliche stanno partendo. Perché qui si ferma tutto?»
rp
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