Non è reato prendere una foto, presumibilmente da Facebook, di quella che poi sarebbe diventata addirittura Miss Italia 2018 (leggi l’articolo) per pubblicarla su una rivista di annunci per incontri a luci rosse con il numero di un’altra donna. E’ quello che ha stabilito il giudice del tribunale di Ascoli, Matteo Di Battista, per la vicenda, risalente al 2015, in cui era finita (inconsapevolmente) la fotomodella Carlotta Maggiorana, originaria del fermano ma residente a Cupra Marittima. A processo erano finiti il direttore della rivista e una donna straniera. Nel corso dell’udienza di stamattina, è stato ascoltato un testimone che ha di fatto alleggerito la posizione dei due imputati. Per l’uomo è emerso che il direttore responsabile non era lui, ma la madre. Mentre nel caso della donna è venuto fuori che il suo numero di telefono era stato inserito sotto l’effige della Maggiorana. Il pubblico ministero Olga Anastasi aveva chiesto una condanna ad otto mesi per entrambi. Il giudice però li ha assolti: il direttore per non aver commesso il fatto, la donna in base al secondo comma dell’articolo 530 del codice penale (prove insufficienti).
rp
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