di Adriano Cespi
Trentasette milioni di euro di fondi statali post-terremoto sono lì, a disposizione del Comune, per mettere in sicurezza le scuole cittadine. Un corposo budget per l’Amministrazione Fioravanti, che, però, non è ancora stato utilizzato per far partire i lavori di adeguamento o di ricostruzione ex novo dei plessi. E, neppure, per bandire le prime gare d’appalto per l’apertura dei cantieri. Nulla di nulla. Tutto fermo. In attesa che si potesse perfezionare quella proposta di partenariato pubblico privato, avanzata al Comune da sei ditte, che, di fatto, ha bloccato, almeno per un anno, ogni altro intervento alternativo. Proposta, però, che è ora definitivamente tramontata. E la conferma che i lavori non sono proprio dietro l’angolo è arrivata, ieri, durante l’incontro che il sindaco ha tenuto coi dirigenti scolastici. Presenti, oltre al primo cittadino, Marco Fioravanti, all’assessore con delega all’Istruzione e Scuole, Monica Acciarri, ad alcuni tecnici di Palazzo Arengo, e ai presidenti dei consigli d’istituto, anche le dirigenti scolastiche, Maria Vincenza Agostini, dell’Istituto comprensivo “Luciani-San Filippo”, Silvia Giorgi, dell’Istituto comprensivo “Borgo Solestà-Cantalamessa”, e Valentina Bellini, dell’Istituto comprensivo “Ascoli centro-D’Azeglio”. Assente la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Monticelli, Cinzia Pettinelli.
VERIFICHE DI VULNERABILITA’ SISMICA, IL SINDACO ANNUNCIA CHE SONO PARTITI GLI AFFIDAMENTI
Nel corso del faccia a faccia, Fioravanti, secondo indiscrezioni, avrebbe parlato di verifiche di vulnerabilità sismica, annunciando il via agli affidamenti per quegli istituti dove ancora non erano state effettuate. A dimostrazione che, dopo tre anni dal sisma, non si conosce, ancora, l’effettivo livello di sicurezza di molti edifici scolastici. Dalla scuola media D’Azeglio, alla Ceci, fino alla Cantalamessa, solo per citarne alcuni. Certificazioni dello stato di salute dei plessi che, sempre secondo quanto emerso dal vertice di ieri, dovrebbero essere rese note solo tra qualche mese (un paio almeno). E i lavori? Nulla è trapelato. O, almeno, nessun annuncio in merito sarebbe stato fatto, né dal sindaco né dall’assessore Acciarri.
LA NOVITA’: PARTONO I TAVOLI DI CONFRONTO AMMINISTRAZIONE-DIRIGENTI SCOLASTICI
Intanto, però, sarebbe emersa l’intenzione, da parte dell’Amministrazione comunale, di aprire dei tavoli di confronto con i dirigenti dei vari istituti scolastici. Incontri che dovrebbero partire già ad inizio 2020 e nel corso dei quali verrebbe disegnato l’iter programmatico da seguire. Con questo orientamento: una volta conosciuti i dati sulla vulnerabilità sismica, e quindi il livello di sicurezza dell’edificio scolastico, si passerebbe alla pianificazione vera e propria dell’intervento: adeguamento sismico con ristrutturazione oppure demolizione con ricostruzione; non prima però di aver individuato il contenitore alternativo dove trasferire gli studenti, i docenti, e tutto il personale scolastico. O, comunque, aver studiato tutte le possibili soluzioni.
I LAVORI DOVREBBERO PROCEDERE SECONDO LA VIA ORDINARIA
Ma arriviamo al punto più atteso da genitori, studenti, docenti, presidi e personale scolastico: quello dei lavori di messa in sicurezza delle scuole. Ebbene, fermo restando che, sempre secondo quanto trapelato, ieri, da questo vertice interlocutorio, nessuna data certa sarebbe stata resa nota da sindaco e assessore (la speranza degli interlocutori scolastici è che partano almeno entro la prossima estate), quello che, invece, avrebbe una certezza è il tipo di operazione: a carattere ordinario, secondo quanto avrebbe annunciato Fioravanti ai presenti. Insomma, starebbe prendendo corpo, e non potrebbe essere altrimenti, vista l’impossibilità di seguire la strada del project financing, un tipo di intervento a totale capitale pubblico. Attraverso l’utilizzo dei 37 milioni di euro di fondi post terremoto. Che prevederebbe bandi gara per le progettazioni, gare d’appalto per l’affidamento dei lavori, fino alla tanto attesa apertura dei cantieri. Anche se la domanda resta la solita: tra quanto tempo?
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