Il rinnovato Museo ittico
“Augusto Capriotti”
pronto per l’inaugurazione

SAN BENEDETTO - Sabato 21 dicembre viene svelato il rinnovato percorso espositivo, con il supporto scientifico dell’Unicam. Catalogati oltre mille reperti, ma ci sono anche donazioni e collezioni. Spesi circa 270.000 euro. E' l'ultimo lavoro firmato dal compianto Farnush Davarpanah
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Dopo circa sei mesi di lavori, sarà inaugurato sabato 21 dicembre alle 16,30, nella sede di viale Colombo, il nuovo allestimento del Museo ittico “Augusto Capriotti” di San Benedetto. Il nuovo percorso espositivo è stato progettato e realizzato dal Settore Lavori Pubblici del Comune (è stato l’ultimo lavoro firmato dal compianto dirigente Farnush Davarpanah) grazie a 200.000 euro di fondi della Regione. L’intervento finanziario del Comune è stato di circa 70mila euro. L’attività progettuale è stata preceduta da un complesso lavoro di analisi, valutazione e precatalogazione dei reperti esposti nel vecchio allestimento che ha poi portato alla scelta del materiale da esporre nel nuovo percorso. 

Sono stati catalogati oltre 1.000 reperti, ma solo una parte è esposta permanentemente: un’altra parte è stata predisposta per periodiche rotazioni espositive. Il nuovo allestimento è stato infatti pensato con l’obiettivo di avere un museo di tipo “dinamico” e non “statico”, capace nel tempo di rinnovarsi e modificare parte delle collezioni esposte, anche in funzione del tipo di visitatori che cambia dall’estate (turisti) al resto dell’anno (scolaresche e residenti).  Completano il progetto un “blocco servizi” (ufficio, deposito e laboratori per il restauro e la catalogazione dei reperti) e vari supporti multimediali che aiutano il visitatore ad “entrare” nel fantastico mondo degli abissi: tra i tanti, spicca la sala multimediale “Immersea”, già presente nel precedente allestimento, ora rinnovata ed ingrandita. 

Nel Museo così rinnovato trovano dignitosa collocazione sia la collezione paleontologica, frutto della donazione dei coniugi milanesi Maria Teresa e Giangaspare Buriani, sia l’altrettanto interessante collezione donata dalla famiglia Periginelli.


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