di Gianluca Ginella
Incassano i soldi dell’accoglienza ospitando gli sfollati, distraggono un milione di euro con cui in parte comprano lingotti d’oro e dichiarano bancarotta: chiuse le indagini della Guardia di Finanza, nei guai cinque persone, una famiglia, che erano soci o amministratori dell’Hotel 77 di Tolentino, che ora è chiuso.
Questo quanto contestato agli indagati in seguito ad una indagine sui servizi di accoglienza di persone sfollate a causa del sisma. All’indomani del terremoto del 30 ottobre 2016 avevano iniziato ad ospitare sia le persone sfollate che uomini delle forze dell’ordine impegnati nei soccorsi. Tra le 80 e le 90 persone venivano ospitate ogni giorno nella struttura. Dopo circa 13-14 mesi, incassati 1,5 milioni di euro, era stata dichiarata la bancarotta. I finanzieri della Tenenza di Camerino, comandata dal capitano Alessandro Tomei, nel corso di accertamenti sulla regolarità della gestione delle strutture che ospitano gli sfollati hanno iniziato ad avere sospetti «perché nonostante gli incassi per 1,5 milioni la società era fallita» spiega il capitano Tomei.
Iniziano gli accertamenti «e scopriamo che nell’albergo ospitavano tutti con pensione completa, però abbiamo accertato che in realtà alcune persone non usufruivano di quei servizi e nemmeno si trovavano nella struttura certi giorni. Inoltre abbiamo accertato che in 13 mesi hanno sottratto più di un milione di euro, una parte, 500.000 euro, sono stati usati per comprare 51 lingotti d’oro». Oro puro, dal peso di 13 chili, da cui il nome dell’indagine “El Dorado”. Diciannove lingotti, del valore di 200.000 euro, sono stati trovati in una botola sotto al letto di uno degli indagati. «Gli altri li stiamo cercando» spiega ancora il capitano. Inoltre, sempre secondo gli accertamenti della Finanza, «la società ha omesso di presentare le dichiarazioni delle imposte sui redditi e Iva per il 2016 e il 2017».
Le indagini dei finanzieri sono state coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi. Il comandante provinciale della Finanza, colonnello Amedeo Gravina: «Più che furbetto è un vero e proprio sciacallo, indebitamente ha introitato somme pubbliche per trasformarle in lingotti d’oro». Il procuratore Giovanni Giorgio si è complimentato per l’attività investigativa che è stata svolta. La Procura ha chiuso le indagini e ora gli indagati potranno chiedere di essere interrogati per dare la loro versione dei fatti o presentare memorie difensive. Il colonnello Gravina ha spiegato che per quanto riguarda le indagini sul sisma: «Al 30 novembre sono 190 le persone segnalate per illecita percezione del Cas: per 1 milione 126.000 euro e sono stati proposti sequestri per oltre un milione. Finora sono stati effettuati sequestri per 450.000 euro».
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