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L’appello degli allevatori della Coalac:
«Tuteliamo il latte locale, altrimenti
i pascoli diventano un deserto»

FOLIGNANO - Al ristorante "Capitan Giacomo" l'assemblea della cooperativa presieduta da Giuliano De Santis. C'è preoccupazione per le criticità legate al ritiro della materia prima: «Sul latte ovino rischiamo una crisi tipo quella della Sardegna»
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Il presidente Giuliano De Santis (in piedi) insieme alla vice presidente della Regione Anna Casini

Vitalità della cooperativa, ma anche timori per le possibili crisi che possono investire il settore del latte a partire dalle difficoltà nel ritiro del prezioso “oro bianco”. E’ quello che è emerso nell’ultima assemblea della Coalac, la storica cooperativa lattiero-casearia che nemmeno la chiusura imposta dall’alto della Centrale del latte di Ascoli è riuscita a fiaccare. La riunione si è svolta al ristorante “Capitan Giacomo” di Folignano alla presenza del presidente Giuliano De Santis, da sempre deus ex machina della cooperativa, e della vice presidente della Regione con delega all’agricoltura, Anna Casini.

De Santis nel presentare i risultati positivi ottenuti dalla Coalac ha tenuto ad evidenziare il difficile momento che sta attraversando il settore. In primis la certezza del ritiro del latte è l’obiettivo fondamentale per una corretta gestione ordinaria e straordinaria degli allevamenti. Tale obiettivo, è stato fatto notare, i è fino ad oggi potuto raggiungere attraverso una corretta strategia portata avanti dalla Coalac. Durante l’assemblea si è ribadito come la garanzia del ritiro del latte prodotto nelle Marche e nei territori limitrofi in particolare del vicino Abruzzo, debbarappresentare una priorità per tutte le imprese che operano nel nostro territorio. Anche la Casini che, in quanto delegata all’agricoltura, ha espresso la propria vicinanza alle problematiche rappresentate oltre ovviamente al compiacimento per i risultati raggiunti dalla Coalac nonostante la chiusura del sito ascolano vista come una vera e propria “discriminazione”. La vice presidente ha dichiarato di voler convocare rapidamente un tavolo di confronto tra una rappresentanza degli allevatori e le strutture di trasformazione presenti nella Regione per arrivare alla stipula di un accordo che preveda il completo ritiro della produzione di latte locale. Le preoccupazioni e criticità esposte riguardano in particolare il latte ovino.

Anche in questo caso, è stato sottolineato, se non c’è la piena consapevolezza della garanzia del conferimento di tutto il latte ovino prodotto nei nostri territori, potrebbe determinarsi una crisi strutturale come quella verificatasi nei mesi scorsi in Sardegna che porterebbe inevitabilmente alla desertificazione dei nostri pascoli. Anche su quest’ultimo aspetto la vicepresidente della Regione Marche si è dichiarata disponibile ad assumere tutte le iniziative politico istituzionale per dare certezze e stabilizzare il settore.

 


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