Tra i danni a lungo termine causati dal terremoto, si sta facendo largo prepotentemente l’isolamento. Mina la sopravvivenza stessa dei piccoli borghi montani, da dove in tanti sono stati costretti ad andarsene mentre quelli che sono rimasti devono vedersela con la lentezza della ricostruzione e della limitatezza dei servizi. Tre sindaci si sono fatti portavoce di un’iniziativa che potrebbe, almeno in parte, arginare il problema. Il primo cittadino di Ascoli Marco Fioravanti, di Arquata Aleandro Petrucci e di Acquasanta Sante Stangoni hanno redatto e sottoscritto un’istanza al direttore generale della Start Alfredo Fratalocchi e, per conoscenza, al presidente della Start Plus Luca Cappelli, chiedendo l’inserimento di corse extraurbane nei giorni festivi per collegare il capoluogo piceno alle zone terremotate. Sarà Cappelli stesso, ma in qualità di consigliere comunale di “Insieme a Fioravanti per Ascoli”, con Emidio Premici di “Noi di Ascoli’ a consegnarla domani, martedì 21 gennaio, al protocollo della Società per azioni che gestisce il trasporto urbano ed extraurbano del Piceno.
«Come Lei sa – scrivono i sindaci, rivolgendosi a Fratalocchi – i nostri luoghi sono stati duramente colpiti dal sisma, una calamità che ha indubbiamente impoverito il Piceno non solo sul piano economico, ma anche e soprattutto su quello sociale. La situazione d’emergenza prima, e il procrastinarsi ancora oggi del lento cammino di ricostruzione poi, hanno portato ad una disgregazione delle popolazioni, specie quelle più montane, causando un profondo calo demografico e isolando le comunità dal circondario. Essendo la Start, con i suoi servizi, parte integrante del territorio e ravvisando la mancanza di un collegamento nei giorni festivi verso le frazioni e i comuni montani, le chiediamo di integrare il servizio di trasporto pubblico locale extra urbano da voi gestito con corse aggiuntive nei giorni festivi. Chiediamo in particolare di verificare la possibilità di instaurare due corse che collegano Ascoli ad Arquata la mattina e due il pomeriggio passando per Mozzano, Ponte d’Arli e Acquasanta. Tale esigenza – concludono Fioravanti, Petrucci e Stangoni – nasce soprattutto da una necessità, di carattere fortemente sociale, che è quella di dare ai giovani dell’entroterra, specialmente quelli non auto muniti, la possibilità di raggiungere il capoluogo di provincia, ma anche un servizio alle persone anziane che per esigenze diverse devono recarsi in città».
«Questa richiesta – spiegano i consiglieri Premici e Capponi – nasce dalla volontà di aiutare il territorio montano, così come le frazioni attorno ad Ascoli, zone queste duramente colpite dal terremoto del 2016 ad uscire dall’isolamento, non solo infrastrutturale ma anche sociale dei quali sono vittime ormai da oltre tre anni. Ad oggi paesi come Arquata, Acquasanta, Ponte d’Arli, ma anche frazioni prossime al capoluogo come Mozzano, non sono collegate con il trasporto pubblico la domenica o nei festivi, un disagio che colpisce quelle fasce di popolazione come giovani e anziani che sono le più svantaggiate nel collegarsi con la città e che invece, per tanti motivi, necessitano di maggiori attenzioni».
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