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La crisi idrica più dura degli ultimi anni
Scatta la caccia a nuove sorgenti:
individuata una falda a Capodacqua

ASCOLI - Gli studi del professor Nanni e della Politecnica di Ancona hanno evidenziati la presenza di acqua nel vallone presso la galleria di Forca Canapine eventualmente in grado di consentire il recupero dei quantitativi persi
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di Renato Pierantozzi

Gli effetti del sisma sull’acquedotto del Pescara (Foto Ciip spa)

Una crisi idrica mai vista negli ultimi 30 anni con una riduzione (tra effetti del sisma e mancanza di piogge) annua del 10-20% delle portate delle attuali sorgenti compensata in parte con gli impianti soccorso sfruttati quasi al massimo grazie alle deroghe. E’ il quadro che emerge dalla relazione previsionale e programmatica 2020 della Ciip spa allegata al bilancio che sarà illustrato nel eroso del Consiglio comunale convocato per mercoledì pomeriggio alle ore 15. Per la crisi idrica l’allerta è già al secondo stadio del codice rosso e per fronteggiarla l’azienda ha messo in campo risorse per 5,2 milioni di euro per realizzare impianti di soccorso ex novo come quello di Castel di Trosino e potenziare quello esistente di Fosso dei Galli. Tra le buone notizie che filtrano dal documento c’è l’individuazione di una nuova sorgente nel vallone di Capodacqua da parte degli esperti dell’Università Politecnica delle Marche guidati dal professor Torquato Nanni in grado di compensare gli attuali deficit di portata. Per l’emergenza sisma, invece, è stato speso un milione di euro per gli interventi in somma urgenza anche nella zona di Pescara del Tronto e Capodacqua. Altri interventi a breve termine (per bypass e messa in sicurezza) sono previsti nella zona di Arquata, Acquasanta e Montegallo per un importo di 4,3 milioni. Inoltre lo scorso ottobre la Ciip ha sottoscritto la convenzione di affidamento con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche”.

Il presidente Giacinto Alati

L’atto si basa su un quadro economico complessivo di  35.108.532,29 euro di cui 27 milioni coperti dal finanziamento di cui al Piano nazionale degli interventi nel settore idrico – sezione «invasi», ed i restanti coperti dalla tariffa. Allegato alla convezione è anche il cronoprogramma che prevede l’avvio dei lavori entro giugno del 2022 e comunque entro 18 mesi dalla sottoscrizione della convenzione. Ai fini del proseguimento delle attività si prevede l’indizione del bando di gara relativo alla attività di servizi di ingegneria inerenti la progettazione e l’esecuzione dell’opera entro questo mese. «Grazie alla professionalità delle nostre maestranze -sottolinea la Ciip- ed all’impegno dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale e del suo segretario Erasmo D’Angelis è stato conseguito l’importante risultato di realizzare, con un importante finanziamento pubblico, il primo acquedotto antisismico d’Italia. Il tutto con significative ricadute sull’economia del nostro territorio Piceno e Fermano e di contenimento della tariffa del Servizio idrico integrato». La prima trance di finanziamenti di 3,44 milioni è già stata accreditata lo scorso mese di dicembre. All’ordine del giorno del Consiglio c’è anche l’istituzione del registro della bigenitorialiatà per la tutela dei figlio del genitori separati o divorziati (leggi l’articolo)


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