Filarmonici, stagione con 4 spettacoli
Non solo “Ascoli Musiche”
Stanziati 43.000 euro

ASCOLI - Il secondo teatro storico della città acquista finalmente una maggiore identità. Ma ci sono ancora da fare piccoli lavori di completamento per garantire la piena funzionalità. Il ridotto e l'entrata senza arredi. Gestione all'Amat fino alla fine dell'anno
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di Franco De Marco 

Il Teatro dei Filarmonici, riaperto 2 anni fa dopo un restauro durato 30 anni, comincia finalmente ad acquistare stabilmente una propria identità ed un proprio ruolo nella programmazione delle attività culturali della città. Venerdì prossimo 31 gennaio, alle ore 12, nella sala De Carolis e Ferri della Pinacoteca, verrà presentata, con una conferenza stampa, la stagione di prosa 2020 del Filarmonici, che si affianca a quella principale del Ventidio Basso, varata da Comune e Amat con il contributo di Regione Marche e Mibact e il sostegno del Bim Tronto.

Il Filarmonici (foto Vagnoni)

Quattro gli spettacoli in cartellone tra febbraio e aprile. Una mini stagione, differente nel genere rispetto a quella del Massimo, che però segna una tappa importante in vista, appunto, dell’assegnazione al Filarmonici, che entrò in servizio nel lontano 1832 (il Ventidio Basso invece fu inaugurato nel 1846), di un proprio ruolo sia come offerta di spettacoli sia come laboratorio. L’assessore comunale alla cultura Donatella Ferretti, proprio in una intervista a “Cronache Picene” (qui l’articolo), ha dichiarato che questo contenitore gioiello verrà messo anche al servizio delle compagnie locali per prove e spettacoli.
Alla stagione di prosa si affianca il cartellone di “Ascoli Musiche”, già presentato, che si è aperto il 24 scorso con il concerto dei “La Crus” proprio al Filarmonici, che prevede nel secondo (per importanza) teatro storico della città altri quattro appuntamenti: il 12 marzo l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il 13 marzo Simone Rubino alle percussioni e Enrico Dindo al violoncello, il 4 aprile i Jennifer Gentle e il 23 maggio Romina Falconi.

I La Crus sul palco del Filarmonici

La Giunta comunale ha approvato la spesa preventiva per questi due mini cartelloni-progetti proposti entrambi dall’Amat. Per la prosa 36.500 euro (a carico del Comune 28.100). Per “Ascoli Musiche”, rassegna musicale con 5 spettacoli nel Teatro dei Filarmonici e 8 nel Teatro Ventidio Basso, 16.300 euro (14.800 a carico del Comune). In totale, dunque, un investimento di 43.000 euro.
Il funzionamento del Teatro dei Filarmonici, come si legge nella delibera della Giunta, “in attesa della riorganizzazione del sistema di gestione e di utilizzo dei contenitori culturali di proprietà del Comune”, “verrà garantito per tutto il 2020 mediante la prosecuzione del rapporto di collaborazione temporanea già avviata con l’Amat”.
Insomma, il Fiarmonici, gioiello architettonico di Ascoli, unica città delle Marche che può contare su due teatri storici, comincia ad entrare a pieno servizio. In proposito c’è tuttavia da sottolineare che la struttura ha ancora bisogno di alcuni interventi minori, arredi e non solo, di completamento per essere del tutto funzionale. La sala del ridotto e l’ingresso sono al momento del tutto spogli. Così come il palcoscenico mobile e il graticcio, a sentire le compagnie, hanno ancora bisogno di aggiustamenti. Non ultimo il riscaldamento che spesso ha fatto il “matto” con artisti sul palcoscenico e prime file al gelo. Per non parlare dell’assoluta necessità di dotare il teatro di una bacheca o altri indicatori-immagine (come avvenuto per il Ventidio Basso) per toglierlo dall’anonimato.


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