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Quando e come è morta Jennifer?
Un pool per i nuovi esami
sul dramma di Servigliano

TRAGEDIA - Fissati per il 5 febbraio gli ulteriori accertamenti sul corpo della bambina, incarico affidato al medico legale Marco Valsecchi. Sin qui l’ipotesi accusatoria è che la donna abbia volontariamente appiccato il fuoco all'abitazione
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di Pierpaolo Pierleoni

Sono stati fissati per il 5 febbraio i nuovi esami sul corpo di Jennifer Francesca Krasniqi, la bimba di 6 anni morta lo scorso 8 gennaio al civico 138 della circonvallazione Clementina a Servigliano. La Procura della Repubblica ha disposto ulteriori accertamenti sulla salma, che resta all’obitorio di Fermo. L’incarico è stato affidato al dottor Marco Valsecchi, che allargherà così i professionisti che hanno già svolto nelle scorse settimane l’autopsia, la dottoressa Alessia Romanelli con il supporto del tossicologo Rino Froldi.

Il luogo della tragedia

Presente in Procura anche Pavlina Mitkova, la mamma della piccola Jennifer, in carcere con l’accusa di incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato. Sin qui l’ipotesi accusatoria è che la donna abbia volontariamente appiccato il fuoco, quella notte, nell’appartamento di Servigliano in cui si trovava con la vittima e la seconda figlia di 4 anni. Resta da confermare la matrice dolosa, emersa dalle relazioni effettuate nelle ore successive al dramma, e soprattutto i motivi per cui la donna avrebbe fatto divampare le fiamme. Gli esami dovranno rispondere ai due quesiti cruciali di questo caso: orario e causa della morte della bambina. Ecco la ragione degli ulteriori accertamenti sul corpo, che vanno di pari passo con approfondimenti sul luogo della tragedia.

Gli ulteriori esami autoptici vedranno anche la presenza dei consulenti di parte, il dottor Adriano Tagliabracci, nominato dalla difesa della Mitkova, e il dottor Paolo Malatini per il padre della piccola, che figura come parte lesa nel procedimento. Pressochè certo che con questi approfondimenti slitti di qualche giorno, o settimana, il verdetto dell’autopsia. Si erano previsti 30 giorni dall’esame svolto l’11 gennaio scorso per la consegna della relazione da parte della dottoressa Romanelli; viste le ulteriori perizie programmate per il 5, i risultati dovrebbero essere consegnati alla Procura intorno alla fine di febbraio.


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