di Andrea Ferretti
I poliziotti delle Squadre Mobili delle Questure di Ascoli e di Fermo hanno fatto scattare il blitz all’alba di oggi e alla fine in manette sono finiti i due latitanti che il primo febbraio erano riusciti a fuggire, dopo un rocambolesco inseguimento, con tanto di sparatoria, a San Benedetto, seguito all’aggressione – una vera e propria spedizione punitiva – avvenuta il giorno prima a Fermo, dove un uomo di origine straniera era stato ridotto in fin di vita a colpi di katana. La vittima venne trasportata e poi salvata (gli era stata recisa l’arteria femorale) all’ospedale Torrette di Ancona dopo un delicato intervento chirurgico.
Via Marsala, a San Benedetto, subito dopo la sparatoria e l’arresto di uno dei tre fuggiaschi
Il blitz si è materializzato oggi a Grottammare dove i poliziotti hanno individuato il nascondiglio dei due pericolosi fuggiaschi (gente senza scrupoli, pronti all’uso delle armi), autori dell’aggressione insieme ad una terza persona che venne arrestata a San Benedetto, a poche centinaia di metri dal confine con il territorio comunale di Grottammare. La ricerca dei due fuggiaschi, che fecero perdere le tracce dandosela a gambe dalle parti della vicina ferrovia, era subito stata estesa a tutto il territorio nazionale. E le loro foto segnaletiche ampiamente diffuse anche nelle zone dove opera la Polizia di frontiera: marittima, terrestre e aeroportuale.
La zona di Lido Tre Archi (Fermo) per loro non poteva più essere sicura quindi, tempo tre settimane, sono stati scovati. Quando si sono visti scoperti i due latitanti – i fratelli S.A. e M.A. di 44 e 30 anni – hanno tentato l’ennesima disperata fuga. Hanno raggiunto il tetto dello stabile poi, non potendo… spiccare il volo, si sono arresi di fronte alle armi spianate dei poliziotti ascolani e fermani i quali hanno dato esecuzione all’ordinanza di arresto firmata dal gip del Tribunale di Fermo su richiesta di quella Procura della Repubblica. I due fratelli sono anche risultati clandestini. Sono stati denunciati il proprietario dell’appartamento che ha ospitato i due criminali per tre settimane e una donna d origine rumena, fidanzata di uno dei due latitanti, che si trovava tra quelle quattro mura. Entrambi dovranno rispondere dell’accusa di favoreggiamento.
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