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Consorzio di Bonifica,
al lavoro per le strade vicinali
a uso pubblico

PICENO - L’obiettivo è avviare un percorso condiviso per predisporre un piano programmatico di attività in tutta la regione. Finora hanno risposto 45 Comuni delle Marche. Tra le priorità, ottimizzare costi e tempi delle manutenzioni
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Un piano complessivo per intervenire sulle strade vicinali a uso pubblico dell’intera regione: il Consorzio di Bonifica Marche ha deciso di mettersi a disposizione delle amministrazioni comunali per la manutenzione ordinaria e straordinaria di quelle che vengono definite “strade vicinali a uso pubblico” e che sono prive di consorzio stradale. L’obiettivo è avviare un percorso condiviso per predisporre un piano programmatico di attività.

Strada vicinale a uso pubblico dissestata

Intanto un chiarimento: le strade vicinali a uso pubblico sono le vie di proprietà privata che sono soggette al transito pubblico. Per queste, il Consorzio sta portando avanti un censimento a livello regionale, con il coinvolgimento dei Comuni, per arrivare successivamente a un piano di classifica e riparto e da lì a un accordo con le amministrazioni proprio per stabilire come provvedere alla manutenzione di queste strade: parliamo di ricarico di ghiaia, riprese di asfalti esistenti, livellamento del piano stradale, manutenzione e ripristino di fossi stradali, trattamenti in cemento, oltre agli interventi di somma urgenza dovuti anche ad eventi calamitosi. Tutto questo anche alla luce del fatto che la Regione, con legge del 2013 modificata lo scorso anno, ha affidato al Consorzio di Bonifica Marche la funzione di provvedere alla manutenzione e sistemazione delle strade vicinali ad uso pubblico prive di consorzio stradale: infatti ad oggi, la complessità della normativa e in certi casi l’inerzia dei proprietari non hanno reso agevole la costituzione dei consorzi stradali nel territorio marchigiano, generando in molti casi situazioni di dissesto e abbandono della viabilità minore.

Il Consorzio ha quindi cominciato a raccogliere dati e informazioni, chiedendo a tutti i Comuni un quadro generale delle proprie strade vicinali: al momento hanno risposto 45 amministrazioni, che su queste piccole ma importanti arterie di comunicazione hanno una competenza di rilievo. Infatti, i Comuni devono concorrere alla spesa per la manutenzione per una certa percentuale, con il resto a carico degli utenti della strada. Per questa nuova attività è al lavoro l’ufficio di Pedaso, con il coordinamento del tecnico consortile Marco Del Prete. Con il piano di classifica e quello di riparto, il Consorzio vuole arrivare ad avere un quadro d’insieme per poi individuare i benefici diretti degli immobili che si trovano all’interno del comprensorio di ogni singola strada e da lì garantire un corretto riparto delle spese di manutenzione che verranno sostenute.

L’obiettivo è quindi duplice: arrivare a una contribuzione specifica da parte di chi ottiene benefici da una determinata strada vicinale e ottimizzare costi e tempi delle manutenzioni anche attraverso il dialogo con i Comuni, chiamati a segnalare le situazioni urgenti e problematiche. Senza dimenticare che il Consorzio, per la manutenzione straordinaria, avrebbe la possibilità di fare progetti e andare a caccia di finanziamenti, anche europei, altrimenti difficili da intercettare. Un lavoro complesso e articolato, che va nella direzione di preservare l’accessibilità dei territori tramite le strade private ma di pubblico utilizzo, di conservare e migliorare la viabilità minore ricadente in aree private, di riorganizzare il territorio al fine di conservare i luoghi identitari e recuperare aree dismesse o abbandonate, di promuovere lo sviluppo economico e turistico delle aree interne e di creare le condizioni di permanenza sul territorio delle attività economiche agricole, e quindi dello svolgimento delle operazioni di cura del territorio.


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