di Luca Capponi
Cinque tappe per cinque “punti” dell’architettura moderna. Con un carico di anima che pulsa. Cinque passaggi d’introspezione, immersi tra beat eterei e liriche sempre ispirate, come nel suo stile. Discreto, sensibile, mai banale. Cinque gemme che convergono in un disco intitolato “Le Corbusier“, frutto di due anni passati a riannodare i fili.
ElDoMino
Lo si attendeva, Flavio Bachetti alias ElDoMino, dopo l’ultimo “Anima Explicit”. Lo si attendeva perché del suo rap atipico c’è bisogno. Fuori dai cliché, dalle vuote mode, ma pieno di vita. Quest’ultima prova in studio ne è l’ennesima…prova. I brani sono come detto cinque, sviluppati attraverso un concept interessante: l’ispirazione è quella evidente del rivoluzionario architetto svizzero Charles-Edouard Jeanneret-Gris (frutto dalla laurea in design industriale ed ambientale) che ElDoMino rende acuta metafora attraverso tappe di volta in volta disseminate e “regalate” al suo pubblico, sempre in bilico tra natura e essere umano. Così, il viaggio partito con “Sui trampoli” (Pilotis) si è dipanato nei mesi attraverso “Capelli verdi” (Toit terrasse), “Cuore aperto” (Plan libre), “Faccia pulita” (Façade libre) e l’ultimo “Occhi a nastro” (Fenêtre bandeau ). Oggi, l’uscita del disco che li racchiude.
«L’ep si compone di tracce legate fra loro da un unico concept, i cinque punti fondamentali elaborati dalla mente geniale di Le Corbusier -spiega il rapper ascolano-. Sono tecniche che hanno rivoluzionato l’architettura moderna e soprattutto dato il via a una nuova filosofia avanguardista nel modo di concepire lo spazio architettonico e di costruire un’abitazione con cemento armato. Ho studiato questi concetti durante l’università e ho avuto sempre il pallino di coinvolgerli in musica ma non c’è stata mai l’occasione giusta. Dopo l’uscita di “Anima Explicit” non volevo restare in silenzio per altri due anni prima di un nuovo lavoro così ho iniziato a pensare ad una serie di singoli da far uscire uno alla volta ma legati tutti da un filo unico. L’idea di “Le Corbusier” era perfetta e ho iniziato subito a pianificare il tutto, sia musicalmente che graficamente».
La copertina del disco
Insieme a lui in questo viaggio c’è Teddy Nuvolari, che ha prodotto l’intero progetto (registrato e mixato presso La Fenice Records di Ascoli), arricchito dalla linea grafica di Sailor Danny (Danilo Mancini), compagno di ElDoMino nel collettivo Moonloverz. L’album è disponibile in streaming su Spotify e in copia fisica (tiratura limitata a sole 50 copie) acquistabile su https://moonloverzshop.bigcartel.com/.
«Ogni punto ha un titolo che traduce il concetto architettonico (pilastri/trampoli, tetto giardino /capelli verdi, pianta libera/cuore aperto, facciata libera/ faccia pulita, finestre a nastro/occhi a nastro). Il tutto viene reinterpretato in chiave metaforica, un rap conscious e introspettivo su delle produzioni fresche, nuove, lontane dall’hiphop canonico» prosegue il Nostro.
E come dargli torto. ElDoMino anche stavolta convince. Il suo ep è frutto di un percorso ormai ventennale (il primo demo risale al 2000) e di album come “RèportAge”, il disco del ritorno datato 2013, o “Favoloso ep”, in cui si tuffava nell’immaginario di Giacomo Leopardi (2015). Ma collaborazioni, uscite e concerti non si contano, tra cui l’ultima sinergia artistica con Soulcè, Swelto e Azure Stellar, con cui ha fondato i MoonLoverz nel 2016 e prodotto il primo lavoro omonimo sotto l’etichetta GreenLine Label.
“Sola non ti lascio io se al buio riconosci il mio tra tutti i mille volti” è uno dei (tanti) bei versi di “Le Corbusier”. Anche gli amanti della musica “vera”, quella priva di orpelli e finte pose plastiche, sperano che ElDoMino non li lasci mai.
I 5 punti di Le Corbusier
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