Coronavirus,
la Provincia inaugura
lo “smart working”

EMERGENZA - Via libera al lavoro agile da casa per i dipendenti di palazzo San Filippo. Il presidente Sergio Fabiani ha approvato il decreto che prevede le modalità di svolgimento della prestazione lavorativa anche da remoto
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di Renato Pierantozzi

Anche la Provincia di Ascoli, a seguito dell’emergenza legata al Coronavirus, ha inaugurato un progetto straordinario di lavoro agile (smart working) per consentire ai propri dipendenti di lavorare da casa. La decisione è stata presa attraverso un decreto firmato dal presidente Sergio Fabiani. E’ stato messo a punto anche uno specifico format sotto forma di progetto da compilare per ogni singolo dipendente che ne farà richiesta. In particolare il pacchetto prevede una serie di punti da compilare o comunque rispettare. Si va dal processo e le attività da espletare (procedimento di rifermento, fase del procedimento, attività da remoto, output/risultati attesi) alle le modalità di attuazione del progetto; la strumentazione tecnologica necessaria e l’orario di lavoro dal lunedì al venerdì mattino per almeno sei ore anche non continuative al dì.

Sergio Fabiani

Il lavoratore inoltre dovrà garantire diligenza e riservatezza anche durante la prestazione dei lavoro a distanza e saranno garantiti i diritti di informazione e sindacali oltre alle misure di prevenzione e protezione; assicurazioni; formazione professionale; retribuzione, rimborsi spese e salario accessorio ed infine la verifica dell’adempimento della prestazione e la valutazione complessiva del progetto. La richiesta di accesso al lavoro agile dovrà essere fatta dal dipendente che dovrà anche specificare la strutturazione della postazione di lavoro da “remoto” e le relative attrezzature (tra adsl, fibra, stampanti, documenti) necessarie anche se al momento la Provincia non è in grado di fornire alcunché.

Gli accordi dovranno essere siglati tra il dipendente e il dirigente della Provincia con priorità riservata ai lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, i lavoratori che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa, i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola di infanzia, alle lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità, ai lavoratori con figli in condizioni di disabilità. La durata del lavoro agile è limitata all’emergenza legata al Covid-19.


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