di Luca Capponi e Martina Fabiani
Don Cheadle e Brendan Gleeson di “The Guard”
Cinque film a testa e uno extra. Dieci film per un momento difficile, un momento in cui siamo costretti a fare i conti con noi stessi e con il nostro tempo. Abbiamo attinto, senza troppo rimuginare, dall’archivio della memoria, proponendovi pellicole facilmente reperibili online e che riteniamo meritevoli. Dieci film e due tematiche: da una parte il tempo che scorre in maniera diversa, viaggi dentro e fuori di sé, confini da superare, spazi aperti; dall’altra luoghi chiusi, stanze come “muri” o custodi di emozioni e segreti, tempo che scorre lento. Cinque film a testa e uno bonus: questa scelta, giuriamo, è avvenuta prima che lo stesso attore protagonista risultasse positivo proprio al Coronavirus. Un segno, forse, nel mondo che prova lasciarsi alle spalle questa maledetta isola deserta.
Il duo strapparisate di “Niente da dichiarare?”
“The Guard” di John Michael McDonagh (2011) con Brendan Gleeson, Don Cheadle e Mark Strong
Di scrivere il titolo usato per la traduzione italiana non ce la siamo sentita (l’ergastolo ci vorrebbe, per certi crimini). Ma questo è un’opera assolutamente da recuperare. Le ambientazioni sono quelle dell’Irlanda occidentale, aspra e selvaggia, tra mare e poca contaminazione umana. E’ qui che si muove un poliziotto sui generis come Gerry Boyle, al centro di un intrigo fatto di droga e omicidi, scelte difficili e tocchi di grazia; un personaggio, il suo, che da solo vale tutto il film.
“Questione di tempo” di Richard Curtis (2013) con Domhnall Gleeson, Rachel McAdams e Bill Nighy
Titolo stavolta calzante: veniteci a dire che non è così, soprattutto ora. Commedia sentimentale ma per nulla banale. Si viaggia nel tempo ed è un bell’avere a che fare con momenti, innamoramenti, incontri, istanti che segnano. Tenetevele strette le persone, perché indietro non si torna.
“Questione di tempo”
“Niente da dichiarare?” di Dany Boon (2010) con Dany Boon e Benoît Poelvoorde
Va bene, rilassiamoci. Ridiamo che fa bene. Questo film forse non vi dice niente. Se non conoscete il francese Dany Boon sappiate che è il regista e protagonista di “Giù al nord” (sì, “Benvenuti al sud” arriva proprio da qui, ma più che di remake forse si tratta di un blando copia e incolla), sgangherato ed esilarante campione d’incassi. Questo è il film che lo seguì, due anni dopo: confini (non solo geografici), diffidenze e una coppia di doganieri da sbellicarsi.
“Porco Rosso”
“Porco Rosso” di Hayao Miyazaki (1992)
Uno pensa: un film d’animazione non ce lo metti in lista? Certo, ma se deve essere, capolavoro sia. Il grande Marco Pagot/Porco Rosso solca i cieli, ama la libertà, conosce l’onore, sa cosa vuol dire una carezza, ci dona speranza nel futuro. Quelli come lui vivranno per sempre.
“The Grey” di Joe Carnahan (2012) con Liam Neeson
A te per tu con te stesso. E con gli altri. In mezzo ai lupi. Nella neve. Tra le montagne. Tra fiumi e laghi di ghiaccio. Sommerso dai ricordi e dal freddo. Fantasmi. Ancore al passato. Metafore assordanti per un un film che taglia e colpisce, da vedere e rivedere: “Ancora una volta nella mischia, nell’ultima vera battaglia che affronterò. Vivi e muori in questo giorno. Vivi e muori in questo giorno”.
La locandina di “The Grey”
“Amour” di Michael Haneke (2012) con Emmanuelle Riva e Jean-Loius Trintignant
Un film lungo, come la vita vissuta insieme dai due protagonisti. Lento, come i passi di un corpo in decadenza. Intenso, come le note di Schubert e l’amore che risuonano nelle stanze per poi essere soffocati in un istante e rinascere chissà dove e chissà come. Amour è un film sull’ineluttabile scorrere del tempo e sull’amore incondizionato che travalica ogni egoismo.
“Una giornata particolare” di Ettore Scola (1977) con Sophia Loren e Marcello Mastroianni
6 maggio del 1938, mentre tutta la Roma fascista è scesa in strada in occasione della venuta di Hitler in Italia, la cinepresa si sposta all’interno di un caseggiato popolare, dove regna il silenzio. È proprio lì che avviene l’incontro tra Antonietta, madre di sei figli e moglie di un convinto fascista e Gabriele, un omosessuale ex conduttore dell’Eiar. Un incontro breve, che porterà Antonietta a sentirsi per la prima volta donna nonostante le diffidenze e i capelli spettinati e Gabriele ad esternare tutta la rabbia nei confronti di chi, invece, non lo ritiene uomo.
Meryl Streep e Clint Eastwood
“I ponti di Madison County” di Clint Eastwood (1995) con Meryl Streep e Clint Eastwood
Ci sono degli incontri che ti cambiano la vita. Anche qui un incontro breve, casuale e avvolto nel silenzio. Un incontro che scompiglia le abitudini della protagonista, risvegliando dei lati che credeva perduti. Un’altra straordinaria coppia per un film struggente che, negli sguardi tra i due protagonisti, trova il suo punto più alto. Cosa fareste se foste costretti a scegliere tra passione e senso del dovere?
Il super cast di “Carnage”
“Carnage” di Roman Polanski (2011) con Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Walts e John C. Reilly
Due coppie, quattro individui, qualcosa di cui discutere e un appartamento. I movimenti, i toni e le espressioni dei protagonisti, inizialmente pacati e via via sempre più irrequieti, sono inversamente proporzionali allo spazio che hanno a disposizione. Dall’inizio del film fino al suo epilogo lo spettatore avvertirà la sensazione di essere rinchiuso insieme agli attori dentro le quattro mura domestiche, immedesimandosi nelle loro le urla, nei gesti eclatanti, nelle isterie e nei falsi moralismi che, per Polanski, caratterizzano il mondo borghese.
Loren e Mastroianni sul set di “Una giornata particolare”
“L’attesa” di Piero Messina (2014) con Juliette Binoche, Lou de Laâge e Giorgio Colangeli
L’attesa di qualcuno che non tornerà mai e l’elaborazione del lutto hanno in questo film un che di sacrale: non a caso diversi sono i richiami alle figure del Cristo Morto e della Mater Dolorosa che riecheggiano durante tutta la pellicola e che nella rappresentazione dei riti pasquali trovano il loro compimento. Negli ampi spazi di una villa nel cuore della Sicilia regna silenziosamente il dolore di una madre e un alone di mistero nel quale un’altra donna è stata trascinata.
“Amour”
Film extra
“Cast Away” di Robert Zemeckis (2000) con Tom Hanks
Sulla scia di Robinson Crusoe, ti dici: impossibile che accada. Eppure non serve necessariamente un atollo deserto, nel mondo che oggi si riscopre isola nella sua quotidianità che arranca. Attraverseremo il mare, qualcuno ci troverà, riabbracceremo l’amore. Nel ricordo sempiterno di Wilson.
Tom Hanks (e Wilson) in “Cast Away”
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