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Addio a Virgilio Passerini,
pezzo di storia dell’Elettro

ASCOLI - Classe 1931, era stato dirigente dello stabilimento di via Piemonte per oltre un trentennio, facendone la storia. Il gruppo sportivo nato nel 1968 fu una sua creatura. Il 29 marzo avrebbe dovuto presenziare i cinquantanni dall'inizio dell'attività calcistica federale
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di Walter Luzi

Un altro pezzo di storia dell’Elettrocarbonium se ne è andato. Con Virgilio Passerini, alto dirigente dello storico stabilimento ascolano per oltre un trentennio, ci ha lasciato un altro grand’uomo. Un altro di quelli capaci di lasciare una impronta profonda nel corso della propria esistenza. Risoluto e competente nella sua lunga carriera in azienda, ed appassionato uomo di sport nell’omologo gruppo ricreativo dopolavoristico, del quale fu fondatore e primo presidente nel 1968.

Mascetti e Passerini ai bei tempi

Originario di Massa Fermana, classe 1931, era stato assunto in Elettrocarbonium nel 1956, da perito industriale, qualche mese dopo il ragioniere Giuseppe Mascetti. Due giganti destinati a brillanti, parallele carriere e accomunati da quella stessa passione che porterà il club aziendale a primeggiare a livello nazionale nei decenni successivi. In qualità di primo presidente Passerini concepì il sodalizio di via Piemonte come una grande famiglia azienda in cui gli aspetti aggregativi, ricreativi, ludici e socializzatori delle varie iniziative sportive erano preminenti.
Tutti, senza distinzioni di qualifiche, o posizioni nell’organigramma aziendale, si ritrovavano insieme, fianco a fianco, a svagarsi, ma anche a conoscersi meglio, dopo una settimana di lavoro in fabbrica. Spesso  in montagna, dove anche i suoi due figli impararono a sciare in quelle domeniche d’inverno. Nel 1973 Virgilio lascia la presidenza nelle mani, più che buone, di Giuseppe Mascetti, essenzialmente per mancanza di tempo da poterci dedicare. Lo stabilimento ascolano è in crescita verticale e lui è il responsabile dell’assistenza tecnica e dei rapporti con i clienti di tutti i continenti. E’ praticamente sempre in viaggio.

Foto storiche del Gruppo Sportivo, ecco quella del gruppo ciclistico

Da un aeroporto all’altro, arriverà a collezionare oltre cinquemila ore di volo su tutti i cieli della Terra. Operando sempre con competenze e capacità non comuni e rendendo conto direttamente a Milano, alla direzione generale del gruppo. I suoi impegni lavorativi lo distoglieranno solo parzialmente dal suo Gruppo Sportivo, al quale continuerà ad essere sempre vicino ogni volta che potrà, in tutte le varie discipline.

Virgilio Passerini, grande cuore e grande carattere. Quando Rozzi umilia Mascetti al culmine dell’aspra querelle sull’utilizzo da parte dell’Ascoli del campo di Carpineto, lui rifiuterà per sempre gli abbonamenti in tribuna centrale, omaggio dell’Ascoli ai top manager dell’azienda. Era in pensione dal 1988. Alla festa celebrativa per i cinquantanni dall’inizio dell’attività calcistica federale del G.S. Elettrocarbonium, già programmata per il prossimo 29 marzo e poi rinviata, come tutte le manifestazioni pubbliche a nuova data, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, avrebbe dovuto essere proprio lui, l’ingegner Passerini, mai dimenticato, l’ospite d’onore. L’ultimo dei grandi padri fondatori della scuola di calcio, e di vita, più grande d’Italia. Appena cinque mesi fa aveva perso la moglie Fiorella, il grande amore della sua vita. Lascia nel dolore i due figli, Giorgio e Piero, a cui vanno le condoglianze, sentite, della redazione di Cronache Picene.


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