Montero e il Coronavirus:
«A Bergamo venni accolto
come un figlio,
il mio pensiero va alla città»

CALCIO - L'allenatore della Samb: «Sono molto triste per città e luoghi che conosco molto bene e che ho subito apprezzato». Perplesso sulla ripresa del campionato a maggio: «Non abbiamo ancora raggiunto il picco dell' epidemia, la vedo dura»
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di Benedetto Marinangeli

«Ho visto quello che sta accadendo a Bergamo e sono molto dispiaciuto. Tutto è molto triste». Paolo Montero torna a parlare dalla sua casa di San Benedetto ed il suo primo pensiero è rivolto al capoluogo orobico, dove giovanissimo arrivò dall’ Uruguay, vestendo la maglia dell’ Atalanta. «E’ stata la mia prima città – aggiunge – a Bergamo sono stato accolto come un figlio. Sono molto triste per ciò che sta capitano a Bergamo e Brescia, città e luoghi che conosco molto bene e che ho subito apprezzato».

Paolo Montero

«Fatico – prosegue nella sua analisi Paolo Montero – a pensare al calcio o alla ripresa del campionato. E’ ovvio che nel calcio ci siano interessi  economici importanti. Ma in questo momento bisogna superare questa emergenza perché ciò che si sta vivendo oggi in Italia è incredibile. La gente deve stare a casa. Da parte mia, da quando non ci siamo più allenati, sono andato solo due volte al supermercato. Da quindici giorni faccio tutto online. Prenoto e pago con la carta di credito. Comunque è molto triste non poter passeggiare sul lungomare o in riva al mare e addirittura non possiamo neppure salutare. Ma bisogna fare questo sforzo per debellare il Coronavirus. Il momento è critico».

Montero ha una grande fiducia nell’ Italia. «E’ la nazione numero uno per beneficenza. Sono tornato dopo quattordici anni – afferma- e gli italiani non sono cambiati. Un Paese estremamente generoso. E gli eroi sono senza dubbio i medici e gli infermieri. Il lavoro che fanno è senza parole ed è per rispetto loro che dobbiamo restare a casa. Il Coronavirus è arrivato anche in Uruguay. Siamo piccoli con soli tre milioni di abitanti. Abbiamo tanta paura per gli anziani ed il pensiero mio di mia moglie e della nostra amica Sandra, anche lei a San Benedetto, è rivolto ai nostri genitori che sono in Sudamerica e che hanno proprio quel’ età. In Uruguay sono da subito tutti in quarantena e speriamo che la situazione non peggiori come nel Nord Italia. Altrimenti sarebbero guai grossi per la mia nazione».

Sulla possibilità di una ripresa del campionato per  il 3 maggio, Montero è abbastanza perplesso. «Un’ ipotesi poco fattibile – spiega – anche perché da quando si è iniziato a parlare del coronavirus ancora non si è giunti al picco dell’ epidemia. E’ passato già un mese, quando arriva? Ed una volta raggiunto cosa accadrà?  Insomma la vedo dura».

Ed infine Montero si rivolge ai supporters della Samb. «Saluto tutti i tifosi rossoblù con la speranza  che tutto finisca presto e bene per la gente».

 

 


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