Nonostante i quotidiani controlli tesi a far rispettare le norme per contrastare il contagio da Coronavirus, la Polizia di Stato di Fermo non ha certo interrotto le sue attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti condotte dalla Squadra Mobile della Questura con la collaborazione dell’unità cinofila della Guardia di Finanza.
Questa volta è stato inferto un duro colpo allo smercio di eroina a Fermo ma anche in altre località della provincia. “Lo spacciatore – spiegano dalla Questura di Fermo – si era ingegnato per l’attività di vendita, occultando la sostanza stupefacente in capsule del tipo farmaceutico che ordinariamente contengono medicinali, per agevolare i compratori i quali, in caso fossero stati fermati dalle forze dell’ordine impegnate nei controlli per il contenimento della diffusione dell’epidemia, avrebbero dichiarato che si trattava di un medicinale”.
Ma andiamo ai dettagli del blitz. Gli uomini della Squadra Mobile, dopo alcuni appostamenti hanno accertato che alcuni noti tossicodipendenti, non potendo più contare da circa due mesi sul rifornimento dello stupefacente da parte dei soliti ‘cavallini’ incontrati in strada, si recavano presso una abitazione di Fermo.
E’ scattato il controllo, con irruzione nell’abitazione individuata ed abitata da un 40enne fermano, già noto agli investigatori per un precedente arresto per spaccio effettuato dallaMobile e con precedenti penali specifici.
Il controllo e la successiva perquisizione, grazie anche all’olfatto del cane della Guardia di Finanza, consentiva di ritrovare, occultata nella camera da letto del soggetto, 100 grammi di eroina contenuta in sacchetti con chiusura a pressione, oltre a tutte le attrezzature per il confezionamento delle dosi, dieci delle quali già pronte per lo spaccio. Il totale complessivo della droga rinvenuta avrebbe fruttato circa 17.000 euro.
Nel corso della perquisizione è stato, come detto, sequestrato tutto il materiale utilizzato per il confezionamento delle capsule di eroina ed in particolare un bilancino di precisione sporco della sostanza, la strumentazione per l’incapsulamento delle dosi, più di mille capsule farmaceutiche di diverso colore ancora da riempire, sacchettini in plastica per la conservazione dello stupefacente oltre a 60 grammi di marijuana essiccata e la somma di 2.000 euro in banconote da 50 euro, frutto dell’attività di spaccio anche in considerazione del fatto che il soggetto non svolge da tempo alcuna attività lavorativa lecita.
Alla fine l’uomo è stato condotto nel carcere di Fermo, a disposizione dell’autorità Giudiziaria.
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