Fedeli (Samb) vede nero
sul futuro della Serie C:
«Credo sia meglio finirla qui»

LEGA PRO - Il patron rossoblù: «Siamo abbastanza preoccupati perché non si sa ancora nulla, senza alcuna certezza. Vedo, invece molta confusione, nessun criterio, insomma un nulla di fatto. Se si dovesse ripartire tutto sarebbe falsato»
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Franco Fedeli

di Benedetto Marinangeli

«Credo che sia meglio finirla qui». Lapidario il commento del presidente della Samb Franco Fedeli in merito ad una ripresa del campionato di serie C. Intervenuto telefonicamente alla trasmissione “Polis” di VeraTv, il massimo dirigente rossoblù è stato esplicito. «Siamo abbastanza preoccupati – aggiunge – perché non si sa ancora nulla, senza alcuna certezza. Vedo, invece molta confusione, nessun criterio. Insomma un nulla di fatto. Se si dovesse ripartire tutto sarebbe falsato anche perché sono previsti degli accorgimenti  che non ci possiamo permettere, così come giocare a porte chiuse».

Ed ancora. «Vivo male questo stop soprattutto a causa dell’ epidemia. Sto a Roma e speriamo che finisca presto. Certo, il calcio mi manca ma prima di tutto bisogna guardare alla salute e poi viene lo sport. E’ un gioco e ben venga, ma al momento opportuno».

Fedeli ha anche parlato del problema dei dipendenti e della possibile cessione della Samb. «Per quanto riguarda gli stipendi –spiega- stiamo aspettando le decisioni di chi ci comanda. Sembra che non le prendano con la Lega di C che non dice nulla. Oggi –conclude- non parlo di cessione, non è il momento adatto ne quello giusto. Ne discuteremo a giugno».

Diego Cenciarelli

Intanto sul sito ufficiale della Samb è intervenuto il centrocampista Diego Cenciarelli. «Appena arrivato – afferma – mi sono messo a lavorare sodo per riuscire a conquistare un posto in squadra e proprio mentre stavo cercando di tornare ai miei livelli è arrivato lo stop del campionato. Questo mi rammarica, ma in questo momento il calcio deve andare in secondo piano. Noi abbiamo voglia di giocare, di tornare alla vita di tutti i giorni e alle nostre abitudini, ma ci sono persone che hanno perso i propri cari, continuano a morire centinaia di persone al giorno e si parla solo di dati numerici. Nessuno può immaginare il dolore che migliaia di persone stanno vivendo. A loro sicuramente sperare di uscire di casa, o di andare a passeggiare non interessa. Pensare quindi al calcio come priorità – conclude il giocatore – al momento è sbagliato. Speriamo tutto passi prima possibile, quello sì».


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