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Scuole sicure, Acciarri striglia: «Acceleriamo»
Ricetta per il turismo:
«Oggi essere periferici è un’opportunità»

ASCOLI - L'assessore comunale illustra le sue idee su due temi particolarmente importanti che l'emergenza Coronavirus impone di affrontare con una visione nuova: «Il frangente drammatico che stiamo vivendo deve responsabilizzare la burocrazia ad una tabella di marcia diversa e più rispettosa delle attese della comunità scolastica». Uno scossone a tutta l'Amministrazione comunale
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Mettiamoci subito al lavoro per mettere a norma le scuole di Ascoli e per prepararci  allla ripresa delle lezioni dopo l’emergenza sanitaria. L’assessore comunale Monica Acciarri dà un strigliata alla struttura tecnica del Comune. Chiede finalmente rapidità ed efficienza. Si rende conto, evidentemente, del ritardo accumulato per avere le analisi di vulnerabilità sismica e della vischiosità della burocrazia. Per quanto riguarda il turismo, l’altra sua delega insieme a quella della scuola, la Acciarri lancia le linee guida per far decollare finalmente il capoluogo piceno città d’arte per eccellenza.

L’assessore Acciarri

La situazione scolastica. «L’inizio della fase 2, che ha preso avvio anche ad Ascoli, impone grande prudenza e cautela – esordisce l’assessore -. È in gioco il nostro futuro, quello dei nostri anziani e dei più fragili. Massima attenzione ai bambini che possono essere un efficace veicolo di trasmissione per i nonni. Ma la fase 2 è importante anche perché impone a tutti noi amministratori di ripensare strategicamente il futuro delle comunità. Per quanto riguarda le deleghe che seguo ciò vale innanzitutto per le scuole. La didattica a distanza va potenziata  ed assicurata a tutti ma, per sua natura, non può soddisfare al meglio la domanda educativa. Soprattutto in riferimento agli alunni più fragili. La ripartenza deve essere garantita in sicurezza. Da questo punto di vista si impone un’accelerazione importante sulle procedure riguardanti l’edilizia scolastica».

Ascoli vuole ripartire

Che cosa si aspetta dall’apparato comunale? «Il frangente drammatico che stiamo vivendo (e che si aggiunge alla tragedia del sisma del 2016) deve responsabilizzare la burocrazia ad una tabella di marcia diversa e più rispettosa delle attesa della comunità scolastica. Il Governo sembra che stia lavorando ad un alleggerimento dei vincoli del codice degli appalti ma il nostro apparato tecnico e amministrativo deve comunque essere all’altezza della gravità del momento.  La burocrazia non può essere un alibi. Molte cose si possono fare anche dentro procedure ordinarie di ricostruzione».

L’assessore poi illustra le sue idee per quanto riguarda il futuro di Ascoli nei confronti dello sviluppo turistico. «Dobbiamo sviluppare – afferma – un approccio strategico che parta dall’individuazione del turista-tipo che può essere attratto dalla nostra città in un intervallo temporale fortemente segnato dagli effetti psicologici successivi al dramma covid 19. Ascoli, in effetti, è un mix di ricchezza monumentale e paesaggistica che nella transizione post pandemia può costituire una meta turistica privilegiata. Perché ciò accada è tuttavia necessario rafforzare il sistema assecondando una parola d’ordine: qualità. Qualità dei servizi, qualità dell’infrastruttura tecnologica e digitale, qualità dell’ambiente, qualità del cibo».

Piazza Arringo piena di visitatori

Quale Ascoli turistica vede nel domani immediato e nel futuro più lontano? «Una città/territorio dove anche le esigenze di distanziamento sociale non impediscono di assaporare emozioni profonde e vissute nella massima sicurezza. La condizione “periferica” che per anni ha limitato l’accesso della nostra città ai grandi flussi turistici potrebbe oggi costituire una grande opportunità. Per anni, la mancanza di un’offerta adeguata di trasporto pubblico, specie ferroviario, ha penalizzato fortemente la nostra offerta turistica. Ora, e quasi paradossalmente, il gap sofferto sul piano dei collegamenti potrebbe quasi rappresentare un fattore che aumenta la competitività del sistema rispetto alle tradizionali mete turistiche».

«Ovviamente se sapremo coniugare la ricchezza della nostra storia alla qualità del nostro ambiente -conclude l’assessore-.  Past, Smart e Green: questa è il brand su cui dobbiamo lavorare per rafforzare, nel tempo in cui è necessario inevitabilmente puntare sul turismo di prossimità, l’idea di una città non solo ricca di opere d’arte ma anche di risorse naturali e paesaggiste. La precedente Amministrazione aveva ottenuto considerevoli finanziamenti per il turismo attraverso l’Iti individuando priorità che tuttavia ora, alla luce della pandemia, vanno rivisitate e integrate. Nulla sarà come prima ma forse nel turismo, se sapremo applicarci con intelligenza, qualcosa potrebbe essere meglio di prima».

f.d.m.

 


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