La città del futuro con la Scuola di Architettura
Losco: «Entro giugno pronti al primo resoconto»

ASCOLI - Il direttore della Saad lancia un invito a Comune e Fondazione Carisap. Il post Covid-19 offre un'occasione da non perdere per ridisegnare le cento torri e progettare il domani in termini di bellezza e qualità della vita. Al lavoro professori, ricercatori e studenti. Convention per esporre idee e individuare linee di intervento
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di Franco De Marco

«Per la fine di giugno saremo pronti a fare un primo resoconto delle cose che si potrebbero realizzare». Il professor Giuseppe Losco, direttore della Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria” dell’Unicam, con sede ad Ascoli, conferma l’impegno manifestato dall’Università di Camerino, e immediatamente accolto dal sindaco Marco Fioravanti in una delle sue dirette, a progettare l’Ascoli post Covid-19 ovvero l’Ascoli del futuro. E’ una bella scommessa. Questa  è l’occasione, assolutamente da non perdere, volando alto e con coraggio, per ridisegnare, riorganizzare, riprogettare, rivedere e riprogrammare il futuro della città in chiave di bellezza, fruibilità, attività economiche, turismo e in genere di qualità della vita.

Giuseppe Losco

Losco, come è nata la vostra proposta? «Abbiamo contattato il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, senza alcun impegno, per riflettere insieme sull’Ascoli del post Coronavirus – risponde il direttore Saad -. I nostri professori, ricercatori, studenti, nel corso della loro attività didattica, studiano  come si possono organizzare ambienti, spazi, uffici, eccetera. A giugno penso che, raccogliendo queste idee, potremo discusterne tutti insieme».

Losco, bloccato a Roma, la sua città di residenza, dall’emergenza Coronavirus, guida a distanza l’attività della Scuola che in questo periodo non si è fermata mai. Proprio sul fronte coronavirus ha dato un contributo enorme ad esempio con la realizzazione, attraverso la stampa 3D, delle valvole di raccordo per adattare ai macchinari per l’assistenza respiratoria nelle terapie intensive, le maschere da snokeling donate da Decathon. Una collaborazione a tutto tondo, come è stato sottolineato da tutti, tra pubblico e privato. Ancora una volta insomma, come nel caso della ricostruzione post terremoto, la Scuola di Architettura e Design si è messa a disposizione della collettività per progettare il futuro. Soprattutto in questo momento in cui, dicono tutti, il Coronavirus ha spezzato la normalità ed ha creato una non normalità (rispetto a ieri) che durerà a lungo, c’è bisogno di idee e saperi.

Le valvole dei respiratori realizzate dalla scuola di architettura

La Facoltà di Architettura, da sempre, almeno secondo il nostro parere, è stata un po’ emarginata dalle istituzioni pubbliche nelle progettualità e nelle visioni a breve, medio e lungo raggio. Ora però si può cambiare rotta per progettare davvero la città del futuro. La tragedia del Coronavirus, che comunque ci porteremo dietro per lungo tempo, offre oggi l’occasione per ripartire. C’è da pensare alla città per i prossimi 50 anni.

Filcams Cgil lancia video contest sul tema”Il turismo che vorrei” – Nell’ottica della città del futuro c’è da registrare anche l’iniziativa della Filcams Cgil di Ascoli che ha lanciato un video-contest per costruire “una prova partecipata del turismo nel Piceno”. Titolo: “Il turismo che vorrei”. «Girate un video – invita la Cgil – su come immaginate il turismo nel nostro territorio o taggate la pagina della Filcams Cgil Ap e inserite l’hastag #ilturismochevorrei». Referenti per informazioni, Luana Agostini (348.3931535) e Caterina Spalazzi (349.4731304).


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