di Stefania Mistichelli
Prima domenica di Messa “in presenza” per i fedeli di tutta Italia. Ad Ascoli, coloro che hanno voluto riappropriarsi della funzione domenicale e che si sono recati nelle rispettive parrocchie hanno trovato regole rigide da rispettare e chiese rigorosamente sanificate. Molti, probabilmente, anche i fedeli che hanno continuato a partecipare alla celebrazione attraverso diversi i mezzi di comunicazione sociale, dei quali oggi, tra l’altro, si celebra la Giornata Mondiale.
La messa a San Francesco
Il precetto della messa domenicale – recandosi fisicamente in chiesa – resta comunque sospeso. I motivi per non recarsi in chiesa, infatti, possono essere diversi. Dalla paura – ancora viva – del contagio, soprattutto per gli immunodepressi, ma anche l’impossibilità di entrare visto il numero chiuso fissato in base alla capienza della struttura.
La messa delle 10 nella basilica di San Francesco (capienza 100 persone) è stata molto partecipata, seppur nel rispetto di tutte le regole. Entrata solo da via del Trivio e uscita su piazza del Popolo, gel sanificatore per le mani posto all’ingresso e una persona per banco. Regole anche per chi rimane in piedi, che deve rispettare la distanza dagli altri di almeno un metro. Ad assicurarsi del rispetto delle norme di sicurezza, i frati che comunicavano ai fedeli che entravano che i posti a sedere, purtroppo, erano esauriti.
Volontari all’opera per le pulizie in Duomo
Al Duomo, posti segnalati con bollini verdi sui banchi e sui pavimenti delle navate laterali, dove si può rimanere in piedi per ascoltare la messa, servizio d’ordine assicurato dai Templari Cattolici, che prima della messa hanno accuratamente disinfettato tutti i banchi, acquasantiere ovviamente vuoto e, immancabili, i dispenser di gel per sanificare le mani.
Scelta diversa nella parrocchia di San Pietro Martire, purtroppo dichiarata inagibile solo qualche settimana fa. Qui la funzione delle 10,30 si è svolta all’aperto, in un’assolata piazza Ventidio Basso, visto che la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, con la sua capienza che conta solo sessanta persone, sarebbe stata del tutto insufficiente per la comunità parrocchiale. Una soluzione probabilmente momentanea, visto che la piazza potrebbe essere presto occupata per eventi cittadini.
Intanto oggi, transenne a delimitare l’area e posti in piedi (125) segnalati a terra, sanificatore con pedale e ingresso contingentato per assicurare la distanza di un metro tra i partecipanti. Presenti diversi volontari, ad assicurarsi che tutti si disinfettassero accuratamente le mani, che la funzione si svolgesse nel rispetto delle norme e anche per fornire sedie a coloro che avrebbero avuto difficoltà a rimanere in piedi per tutto il tempo della funzione. Rigido il protocollo anche per prendere la comunione: i fedeli muniti di mascherina si sono recati, uno alla volta, di fronte al parroco don Emidio Fattori, hanno preso l’ostia nella mano per poi spostarsi a destra o a sinistra, di fronte a tavolini collocati in precedenza, abbassando la mascherina per mettere l’ostia in bocca e tornare al posto.
Le indicazioni da seguire
Qui, alla fine della funzione, si è celebrato anche un battesimo. Un segnale di speranza e di rinascita. «Anche in questa circostanza di grande preoccupazione – ha detto don Emidio durante l’omelia – dobbiamo essere uomini e donne della speranza, perché Gesù ce lo dice: “Non vi lascerò soli”. Viviamo questo momento con questo spirito».
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