Il Reddito di civiltà ridà
la speranza a 26 ascolani

ASCOLI - L'assessore al welfare Massimiliano Brugni: «I beneficiari saranno impiegati in servizi post Covid a sostegno della struttura comunale»
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L’assessore al welfare Massimiliano Brugni

di Renato Pierantozzi

Ventisei ascolani a rischio povertà, di cui gran parte “over 50”, ma non mancano neppure i 18enni. Sono i beneficiari del Reddito di civiltà, l’iniziativa messa in campo dal Comune di Ascoli Piceno per dare un’opportunità di lavoro per sei mesi con uno stipendio di 400 euro alle persone in difficoltà. In questi giorni sull’albo pretorio dell’Arengo è stata pubblicata la graduatoria dei beneficiari idonei che sono in totale 43. «Era pronta prima del Covid-19 -dice l’assessore al welfare, Massimiliano Brugni- ma poi a causa dell’emergenza abbiamo dovuto dilazionare i tempi di pubblicazione. L’obiettivo è quello di dare un sostegno a 26 ascolani rimasti fuori dal mercato del lavoro, soprattutto nella cosiddetta fascia “over”». Che cosa faranno nel dettaglio queste persone? «Saranno ascoltate dai servizi sociali -risponde l’assessore- per verificare le loro attitudini per poi essere inseriti in attività all’interno del Comune anche a supporto delle attività post Covid dove è impegnata anche la Protezione Civile». Il bando era riservato a residenti in città da almeno 5 anni con un reddito Isee pari o inferiore a 13.500 euro. Inoltre, tra le altre cose, era necessario non aver cessato un’attività lavorativa per motivi differenti dalla “giusta causa” o per dimissioni volontarie e non essere beneficiario (o non avere all’interno dello stato di famiglia un soggetto già beneficiario) di Naspi, Reddito di inclusione, Reddito di cittadinanza o Tirocini di inclusione sociale.


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