Galanti (PmiAutotrasporto):
«Senza liquidità si rischiano
infiltrazioni malavitose»

ASCOLI - L'appello del segretario nazionale: «Le fatture vengono pagate con ampio ritardo. Adesso le imprese, gli autisti di camion e furgoni e tutto il sistema collegato, che hanno tenuto in piedi l’Italia “nel periodo degli arresti domiciliari” chiedono aiuto»
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Mezzi pesanti in coda sull’A14

«Senza liquidità e un rapido pagamento delle fatture si rischiano infiltrazioni pericolose nel settore dei trasporti». E’ il nuovo grido di allarme che arriva dal segretario nazionale della Pmia, Roberto Galanti, in merito alla situazione del settore che movimenta ogni giorno le merci lungo la Penisola. «C’è un boom di fatture non pagate -denuncia Galanti- e quelle in pagamento per servizi effettuati rischiano di essere pagate con ampio ritardo (dai 60 giorni previsti da una norma in vigore dal 2008 e non applicata, oggi si rischia di vedere i soldi dopo 160/180 giorni): senza liquidità crolla tutto il comparto che fino ad ora, specie nel periodo delle quarantene, non ha fatto sentire la propria voce, continuando a lavorare a testa bassa e con dignità. Nell’elenco di chi viene ignorato in questo tempo di “Carognavirus”, ci sono anche gli autotrasportatori, insieme a tutto il sistema dell’indotto. Molti committenti, e tra questi includo anche le grandi aziende dell’autotrasporto, alimentano un sistema di pressione sui piccoli trasportatori che è miopemente insostenibile.

Roberto Galanti

Un problema annoso, che in questi momenti di crisi si sta accentuando, e non sembra di facile soluzione; una possibilità di tutela sembrerebbe venire dall’appartenenza a un gruppo (consorzio) che presuppone però un pagamento di circa il 10% del fatturato a scapito dei soci….».

Galanti mette in guardia su un possibile blocco delle consegne. «Non dimentichiamo -afferma sempre il segretario nazionale della Pmia- che l’autotrasporto in caso di fermo, non riuscirebbe a garantire, per esempio, il rifornimento ai supermercati (e qui si apre inevitabilmente, il problema con le GDO), il trasporto a servizio dell’industria, il sistema dell’approvvigionamento della filiera automotive, l’approvvigionamento del carburante, dei medicinali, tutto il sistema della produzione e degli investimenti negli impianti italiani, la possibilità di circolazione delle macchine e per estremizzare, anche i trasporti funebri avrebbero difficoltà. Questo dovrebbe far capire, a chi ha la gestione della “cosa pubblica”, l’importanza del settore. Quindi se la processione non cammina… senza liquidità, il settore dell’autotrasporto rischia di implodere trascinandosi dietro quel che resta dell’economia italiana già disastrata».

Secondo le testimonianze di alcuni imprenditori raccolte da Galanti, infatti, “nel trasporto pesante, dove uno dei problemi maggiori è quello della liquidità, con questa crisi, si rischia di non avere a disposizione le somme necessarie per far girare i camion in modo regolare e con maggiore sicurezza”. «Costi previsti e certificati da una norma eviterebbero la gara al ribasso -conclude Galanti- e la concorrenza straniera, limitando così alla criminalità organizzata la possibilità di usare il trasporto come “lavatrice” per riciclare denaro, ovviamente di dubbia provenienza. Il rischio che qualcuno approfitti della situazione, c’è tutto. In una fase così difficile per l’economia chi ha a disposizione una forte liquidità è la malavita organizzata. Le imprese, gli autisti di camion e furgoni e tutto il sistema collegato, che hanno tenuto in piedi l’Italia “nel periodo degli arresti domiciliari”, ora chiedono aiuto».

rp

 


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