“Matria”, riflessioni sul femminile
L’ospite è Lucia Tancredi

ASCOLI - La rassegna fa tappa virtuale tra le cento torri il 13 giugno con la scrittrice e il suo intervento sulle "Voci di donne fuori dall’ordinario"
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“Matria”, la rassegna marchigiana dedicata alla riflessione sul femminile nella sua identità sociale e simbolica, sostenuta dalla Commissione Pari Opportunità della Regione, giunge al quinto appuntamento.

Sempre alla ricerca delle donne incomode, il fil rouge stavolta guida virtualmente la rassegna nel comune di Ascoli, ospite dell’assessore Maria Luisa Volponi e della delegata alle pari opportunità Micaela Girardi e mette sulla stessa strada molti esempi fuori dell’ordinario della vita activa di Hannah Arendt e la penna e la voce di una scrittrice, marchigiana non di origine ma di elezione, come Lucia Tancredi, che sarà ospite di questo appuntamento il 13 giugno alle 17,30, con un intervento dall’emblematico titolo Voci di donne fuori dall’ordinario.

Lucia Tancredi

Anche stavolta l’incontro è pensato per raggiungere il vasto pubblico nonostante le restrizioni da Coronavirus, tramite web sarà infatti visibile in diretta sul canale Youtube di Matria https://www.youtube.com/channel/UCDV-j7UXvzeN0ww5DSm3g3g/ e in diretta Facebook al link https://www.facebook.com/matria2019.

Lucia Tancredi è nata a San Lorenzo in Lamis in Puglia, ma è da anni orgogliosamente maceratese di adozione. Storica insegnante di lettere al Liceo Scientifico “G.Galilei” della città, scrittrice di biografie e romanzi e fondatrice della Casa Editrice EV, è un’intellettuale a tutto tondo, che tende a cogliere nelle sue opere l’intelligenza e l’insospettata vita activa (e spesso nascosta dai narratori maschi che le hanno circondate) di personaggi controversi e poco conosciuti.

Parliamo soprattutto di donne, come Monica d’Ippona, madre di Sant’Agostino, in Io, Monica (2006), Ildegarda di Bingen, mistica visionaria medievale, in Ildegarda, la potenza e la grazia (2009), e Giulia Schucht, compagna di Antonio Gramsci, in La vita privata di Giulia Schucht (2012), ma anche di uomini, come Lorenzo Lotto in L’Otto (2016) e i famosi Cento Consorti Maceratesi in Lo Sferisterio e l’avventura dei Cento Consorti (2020), uomini che fondarono l’iconico Sferisterio cittadino, come luogo deputato non solo al gioco della palla al bracciale ma anche all’esercizio della vita activa politica al di fuori degli schemi e del controllo ecclesiastico.

L’assessore Volponi (foto Vagnoni)

Per questo appuntamento la Tancredi, introdotta da Oriana Salvucci, Micaela Girardi e da Maria Luisa Volponi ha preparato una carrellata di storie di donne al di fuori dagli schemi, scandalose, scomode, che hanno però voluto tracciare un’altra possibile identità e un altro ordine simbolico per il femminile attraverso le loro voci e i loro scritti letterari.

La Volponi ha accolto virtualmente con molto orgoglio e partecipazione la rassegna “Matria” nella sua città, e ha così definito le grandi potenzialità di questa rassegna web per il pubblico ascolano e non. L’Amministrazione ascolana è impegnata a offrire occasioni di conoscenza e di crescita alle donne e le opere di Lucia Tancredi rappresentano un patrimonio prezioso da divulgare e da valorizzare continuando per ora a farlo a distanza ed auspicando di ospitare quanto prima “in presenza” la prossima rassegna.

«”Matria”, nella sua varietà e nel suo spessore, è occasione colta e godibile per accrescere la forza delle donne -spiega la Girardi-. Conoscere la vita di donne che hanno espresso la loro singolare personalità in modo libero e fiero è una ricchezza che contribuisce a migliorare la nostra società».

«Lucia Tancredi è voce incomoda ed autorevole, dobbiamo a lei la conoscenza e la scoperta di tante voci di donna che altrimenti sarebbero scivolate garbatamente fra le pieghe della storia -spiega la Salvucci, direttrice artistica-. Da Monica di Ippona a Ildegarda di Bingen a Giulia Schucht, il suo ingegno versatile ed erudito ci riconsegna le vite romanzate di donne che la cultura ufficiale voleva affidare all’oblio. Una grande opera di ricostruzione, una grande opera di contronarrazione per creare una genealogia femminile della scrittura tanto necessaria alle donne, tanto necessaria ad ognuna di noi».


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