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Venti minuti di follia:
la città non merita
queste scene di violenza (Le foto)

ASCOLI - E' accaduto sotto lo stesso loggiato dove quattro anni fa venne colpito (morì dopo il ritorno a casa dove si sentì male) l'ascolano Giovanni Albertini. Stavolta non è stata tragedia grazie all'orario che ha permesso il contemporaneo arrivo di numerosi carabinieri e poliziotti
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La porzione di loggiato dove è avvenuta la rissa, reso off limits dalle forze dell’ordine

di Andrea Ferretti

Scene di ordinaria follia. Almeno venti minuti da incubo, che hanno trasformato Piazza del Popolo di Ascoli in un maxi ring dove più persone (giovani) se le sono date di santa ragione. Tanta le gente che ha assistito alle violenti scene, prima che comparisse, per fortuna, qualche divisa. Non è stato un semplice scambio di… opinioni, ma qualcosa di molto più pesante che solo il destino ha voluto che non si trasformasse in tragedia.

Più di una persona racconta di aver visto un giovane a terra colpito addirittura con un contenitore di pile esauste, di quelli che alcuni negozi tengono accanto alla porta d’ingresso. Più di una persona racconta di un giovane finito a terra e preso a calci. Insomma, tutti hanno visto tutto. Non poteva essere altrimenti.

Gli autori della rissa, che con enorme fatica carabinieri e poliziotti sono riusciti a ricondurre alla ragione (si fa per dire), se le sono date di santa ragione fino a quando non sono stati separati da almeno una decina di carabinieri e poliziotti (in divisa e in borghese) che hanno creato una sorta di cuscinetto – siamo sempre sotto il loggiato – e fino a quando due di loro, entrambi a petto nudo ma poi invitati a rimettersi la maglietta, sono stati fatti “accomodare” dentro una gazzella dell’Arma, e un terzo giovane (vestito) in una Volante della Polizia.

Dentro l’ambulanza c’è il giovane ferito che sta per essere portato in ospedale

Il loggiato in questione è diventato per tutti una specie di set. Solo che che non si trattava di un film, perchè dietro quella palizzata di legno che delimita un cantiere c’erano alcune persone che avrebbero potuto anche uccidersi se non fossero arrivate le forze dell’ordine. Tanta è stata la ferocia.

«Ho temuto che uno dei coinvolti nella rissa, finito a terra, venisse raggiunto da un corpo contundente, non so bene cosa fosse, che era tra le mani di chi lo stava colpendo» racconta ancora spaventata una donna che si trovava a pochi metri e ha visto tutto.

«Li ho visti uscire di corsa da un locale, gridare e poi picchiarsi con grande violenza. Mi sono guardato intorno sperando di vedere carabinieri o poliziotti che in questo periodo sono sempre in giro per le strade del centro, ma non c’era nessuno in quel momento. Poi, per fortuna, dopo pochi minuti sono arrivati».

Alla fine, insomma, quando in Piazza del Popolo c’erano forse più poliziotti e carabinieri che persone a passeggio, è tornata la calma. Ora restano una parte del loggiato reso off limits dal nastro bianco e rosso, qualche tavolo rovesciato e qualche sedia rotta, ma anche pezzi di vetro e tracce di sangue per terra.

Ma quale è stato il motivo che ha scatenato la rissa? E’ quello che si sta cercando di capire in Questura e nella caserma dei Carabinieri.

Una scena davvero brutta. E anche triste, che riporta alla sera del 17 febbraio 2016 quando, proprio sotto a quel loggiato, il 58enne ascolano Giovanni Albertini venne coinvolto in una lite, fu picchiato, poi tornò a casa dove si sentì male e morì. Due persone vennero arrestate e in seguito condannate.

Stavolta, per fortuna, non si è arrivati a tanto. Ma solo perchè la rissa è avvenuta in pieno giorno, con tanta gente presente e con le forze dell’ordine che, con le loro auto, hanno invaso Piazza del Popolo nel giro di pochissimi minuti. Quello che è successo deve però far riflettere. E anche parecchio. Tutti.

 

 


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