Valentino Esposto
di Stefania Mistichelli
«Sono volontario della Croce Rossa da un anno e devo dire che svolgere questo servizio mi ha aiutato a non sprofondare nella disperazione in un momento davvero difficile della mia vita». Lo dice Valentino Esposto, ascolano d 55 anni.
«Dopo aver lavorato per tutta la vita in una lavanderia industriale – afferma – a seguito di una riduzione del personale mi sono trovato disoccupato. Questo succedeva quattro anni fa. E purtroppo, alla mia età, è difficilissimo ricollocarsi nel mondo del lavoro. Però io ho cercato sempre di darmi da fare, ad oggi avrò consegnato più di cento curriculum, ma per le persone della mia età, a quanto sembra, non ci sono possibilità. Sono a disposizione per qualsiasi lavoro. Purtroppo mi sto arrendendo un po’, ho due figli, una di 23 anni e uno di 11, e mi sento in debito anche nei loro confronti».
Invece di chiudersi in se stesso e prendersela con il prossimo, Valentino ha deciso di usare il suo tempo per gli altri. «Mio malgrado ho tanto tempo libero – racconta – e, senza senza prevarcare gli altri, cerco di fare il più possibile. Siamo un bel gruppo di persone. Ci siamo trovati catapultati, come tutti, in questa emergenza sanitaria, forse anche peggiore di quando abbiamo vissuto il terremoto. Ci siamo trovati a combattere una situazione del tutto nuova, anche se adeguatamente formati e informati, dai vertici e dalla nostra presidente che ci ha sostenuto moltissimo. Nonostante tutte le protezione e gli “scafandri”, noi ci abbiamo dovuto mettere del nostro con tutte le paure e, spesso, sentendoci trattare come degli untori, come quando giri in divisa e ti chiedono sei hai fatto il tampone».
Valentino, insieme alla sua squadra, di interventi ne ha fatti tanti, anche i trasporti cosidetti “Covid”. «Ad oggi avrò fatto più di 15 trasporti Covid o sospetti tali, con tutta la squadra. Anche se sei un sanitario o un soccorritore – spiega – ci sono situazioni che non possono lasciarti indifferenti, è stato uno sforzo immane per tutti, dai medici ai soccorritori agli infermieri.
Il giorno in cui la presidente della Croce Rossa di Ascoli, Cristiana Biancucci, ha consegnato la bandiera CRI al sindaco Fioravanti. Valentino è il primo a destra
Quando ci vestiamo, in tutte le operazioni di soccorso che ci troviamo a fare, smettiamo di ridere, ci si concentra, si pensa che si sta andando a soccorrere una persona, ci si sente uniti, si impara a parlare e sorridere con gli occhi. Ma è proprio vero che impegnandosi nel volontariato si recupera tanta umanità».
«Quello che mi porto nel cuore di questa esperienza sono le persone anziane, ultranovantenni, che mi dicevano “tienimi la mano che ho paura”, che entrando in ospedale non sapevano se sarebbero più tornate a casa, che non volevano rimanere soli. Questo me lo porterò dentro per sempre. Poi noi, per protocollo, non possiamo informarci sulle condizioni dei pazienti, una volta lasciati dentro. Però mi ha fatto tanto piacere che diversi pazienti mi abbiano cercato su facebook per rigranziare me e tutta la Croce Rossa, perché si sono sentiti rassicurati e assistiti. Quello che è certo è che tutto quello che ho fatto mi è venuto dal cuore, mi sono sentito in dovere di aiutare la cittadinanza».
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