A seguito della recente emergenza legata al Coronavirus, Sanità e ospedali sono finiti di nuovo al centro del dibattito politico. Ad esprimersi a favore di una nuova struttura nella Vallata questa volta è stato Sergio Loggi, sindaco di Monteprandone.
«L’apertura del sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli, è l’ennesima conferma che c’è massima convergenza di intenti affinché si realizzi, in tempi brevi, un nuovo ospedale nel Piceno.
Se si parla di una nuova struttura, però, è necessario colmare gli errori di comunicazione, predisponendo un documento che analizzi costi e benefici. È necessario infatti sapere quali saranno le caratteristiche di questo ospedale, quanti posti letto e quali specialistiche verranno attivate, quale il personale da impiegare e quali costi avrà».
Sergio Loggi
Per questo motivo, dal punto di vista di Loggi sarà fondamentale redigere quanto prima un’analisi approfondita di costi e benefici, uno studio «mai realizzato fino ad oggi, in cui si spieghi ai cittadini, in maniera chiara, anche quale ruolo svolgeranno i due ospedali di Ascoli e San Benedetto e come verrà riorganizzata la medicina di prossimità».
«Se c’è una questione che l’emergenza Covid ha messo prepotentemente in evidenza – prosegue Loggi – è che, oltre a migliorare l’offerta ospedaliera, è necessario rafforzare e riorganizzare i servizi socio-sanitari. Penso ad esempio ai servizi di prossimità, come l’assistenza domiciliare».
Sulla base di queste premesse e dell’obiettivo comune di tutelare il diritto alla salute dei cittadini del Piceno, il Comune di Monteprandone si dichiara dunque disponibile a ospitare la nuova struttura.
«Il nostro territorio è pronto da tempo ad accogliere il nuovo ospedale: c’è il progetto e c’è la volontà politica.
Ricordo, infatti, che già un anno fa, il consiglio comunale si è espresso all’unanimità con una mozione in cui si ribadiva che il territorio di Centobuchi rappresenta l’ubicazione ideale, in quanto si andrebbe a creare un presidio di eccellenza laddove vi è un bacino di utenza più ampio, come previsto dal Decreto Balduzzi».
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