di Stefania Mistichelli
Tutelare il patrimonio storico, artistico e naturale della nazione. Questo lo scopo dell’associazione Italia Nostra, nata a livello nazionale nel 1955, pochi anni dopo ad Ascoli.
«Italia Nostra nasce poco dopo la fine della guerra – spiega il presidente Gaetano Rinaldi – per contrastare azioni che possano mettere a rischio la conservazione e la tutela di questo patrimonio, segnalandole alle autorità competenti, e per creare le condizioni per valorizzarlo al meglio. Spesso come associazione veniamo concepiti come quelli del no, invece siamo l’Italia del sì, delle proposte».
«Come sezione, se vediamo cose di particolare gravità che potrebbero arrecare danni al nostro territorio cerchiamo di intervenire e di dare il nostro contributo, però non ci limitiamo a questa azione di contrasto -continua-. Ad Ascoli da tempo siamo concentrati sull’aspetto propositivo della nostra mission, tanto che ad esempio il Parco dei Sibillini è nato su sollecitazione di Italia Nostra».
Tra i tanti progetti che sta portando avanti la sezione locale c’è la realizzaazione del Distretto culturale delle Terre della Primavera Sacra e della Riviera delle Palme. «In pratica il distretto -illustra Rinaldi- è un progetto di valorizzazione sistemica di tutte le risorse del territorio utile a creare le condizioni per un uso intelligente delle risorse e per uno sviluppo economico responsabile ed equilibrato, finalizzato anche ad una buona occupazione».
«In genere, non solo ad Ascoli ma in tutta Italia, le amministrazioni operano attraverso interventi episodici e non inseriti in un sistema. Si tratta di azioni che spesso producono più danni che benefici -va avanti-. Noi riteniamo che sia fondamentale avere una chiara idea di sistema integrale del territorio. Per favorire questo tipo di operazione, eravamo riusciti a presentare in parlamento un progetto per la realizzazione dei distretti in tutta Italia, ma purtroppo la proposta di legge non è andata in porto. Adesso stiamo lavorando per limitare questo esperimento alle sette province coinvolte dal dramma del sisma: Teramo, Ascoli, Fermo, Rieti, L’Aquila, Perugia e Macerata. Speriamo di riuscire a farla ripresentare in parlamento».
Questo progetto secondo Italia Nostra consentirebbe la creazione di un’immagine del territorio attrattivo per un turismo sostenibile: l’associazione, infatti, vorrebbe che l’Italia impari a sfruttare il vantaggio competitivo di essere unica al mondo per le sue testimonianze di civiltà e per il suo patrimonio storico, artistico e ambientale.
«Per il rilancio dell’Italia, sarebbe la strada più logica e agevole. Purtroppo il basso livello culturale e la tendenza ad alzare muri anziché costruire ponti è deleterio. Storicamente – racconta il presidente di Italia Nostra – Ascoli è stata forte quando la strada costiera non esisteva e attraverso i suoi ponti era territorio di passaggio. Aveva i fiumi e le mura che la difendevano ma non era una città chiusa, aveva i ponti che la collegavano con il mondo. La testimonianza di ciò sono i tanti artisti che sono diventati ascolani: da Alemanno che veniva dall’Austria a Carlo Crivelli da Venezia».
«Insomma, tutti venivano ad Ascoli e portavano la loro ricchezza -ribadisce Rinaldi-. Comunque, vista la difficoltà di far passare queste idee, abbiamo adottato una strategia: nell’ambito dell’idea complessiva del distretto abbiamo individuato dei moduli, cioè dei sottoprogetti che riguardano la realizzazione di parchi culturali ambientali, dieci in tutto nei territori della Primavera Sacra e della Riviera delle Palme».
«Proponiamo la realizzazione di questi parchi formulando anche proposte concrete e sperando che, essendo progetti più semplici, si possano realizzare -è l’idea-. Non partiamo da zero, è già stato fatto con grande successo in Toscana, nella Val di Cornia, dove hanno usufruito di un contributo da parte dell’Unione Europea di 35 milioni di euro. Se riuscissimo a far comprendere questo qui, potremmo attrarre moltissime risorse europee, presentando i progetti giusti».
Per rendere più accattivante l’idea, ogni anno la sezione ascolana dedica un calendario a questi parchi, che a breve diventeranno un volume che raccoglierà tutte le immagini dedicate alle bellezze del territorio e contribuirà a promuovere il progetto.
Italia Nostra è impegnata anche nel recupero della chiesa rurale di Vitavello a Mozzano. «Abbiamo raccolto il denaro, consolidato gli affreschi, siamo riusciti a farla mettere in sicurezza dopo il terremoto – illustra Rinaldi – e adesso siamo alle prese con la grossa operazione di raccogliere i 250.000 euro necessari per completare il restauro».
«Attualmente però siamo fermi perché, con fatica, stiamo cercando uno spazio dove poter esporre le circa 90 opere offerte da grandi pittori italiani, tutte dedicate a San Michele, per completare questa operazione praticamente a costo zero -ricorda il presidente-. Infatti, le opere sarebbero donate dagli artisti, con il denaro raccolto grazie a sponsor nazionali riusciremmo a recuperare la chiesa e lasceremmo al territorio una sorta di museo dedicato a San Michele, uno dei Santi più seguiti e riprodotti dai pittori nei secoli. Stavamo per trovare il locale ma poi la possibilità è sfumata».
Sempre nel senso dello sviluppo intelligente, la sezione ascolana dell’associazione da sempre lotta per la Ferrovia dei Due Mari. «Con un costo irrisorio (la costruzione di un tratto di 65 chilometri fino ad Antrodoco) consentirebbe di raggiungere Roma su rotaia in un’ora e quaranticinque minuti – spiega Rinaldi – inserendo Ascoli nella rete delle città d’arte d’Italia: Sulmona, L’Aquila, Rieti, Foligno, Perugia, Arezzo, Firenze, Roma».
«Inoltre consentirebbe un accesso responsabile e pulito ai parchi nazionali dei Monti della Laga, del Gran Sasso e dei Sibillini da parte di tutto il bacino di utenza da Rimini a Pescara -dice-. Pensiamo sia un battaglia di progresso e di civiltà. Immaginiamo il treno che passa per Amatrice, poi sul pianoro tra i Monti della Laga e il Monte Vettore; altro che collegamento con l’alta velocità tra Roma e Pescara (che ha costi molto più alti); con questo progetto potremmo mettere in piedi tutto un circuito turistico ferroviario e paesaggistico».
Nel post quarantena Italia Nostra ha riproposto le sue iniziative sul turismo, non quello “mordi e fuggi” ma quello “residenziale e culturale”, grazie a progetti che invoglino la permanenza del turista.
«Dobbiamo far sì che i turisti diventino per un certo periodo cittadini di Ascoli, promuovendo la frequenza di laboratori, corsi, attività formative ed entrando in un rapporto di scambio culturale con la città -suggerisce-. Facendo qualche esempio: abbiamo proposto la realizzazione di un centro di lingua e cultura italiana ad Ascoli riservato ai cittadini di origine italiana sparsi nel mondo (sono 65 milioni)».
«In questo modo, circa un migliaio di persone risiederebbero ad Ascoli per un tempo di 3 o 4 mesi, frequentando il corso, scoprendo le loro origini e apprezzando la cultura del paese da cui provengono, oltre che il nostro territorio -conclude Rinaldi-. Un progetto dello stesso tenore è quello della valorizzazione della nostra splendida campagna, con le circa duemila ville e case coloniche censite: l’idea è quella di metterle in rete e coinvolgere i visitatori nella coltivazione dei terreni».
Intitolata a William Scalabroni, fondatore dell’associazione ad Ascoli mancato poco tempo fa, la sezione ascolana conta tra i suoi past president Luciano Speranza e Michele Picciolo. Circa 80, attualmente, i soci, oltre a molti simpatizzanti.
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