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Teatro Romano, novità con tre tribunette
Si pensa a operazione di recupero:
in arrivo nuovi scavi?

ASCOLI - L'assessore alla cultura Ferretti: «Sarà il luogo simbolo di questa estate». Giovedì e venerdì torna il Tau con Elisabetta Pozzi che interpreta una Elena moderna. Collaborazione con l'Università di Bologna per valorizzare la città archeologica. Consulto col professor Giorgi
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di Franco De Marco

«Il Teatro Romano sarà il luogo simbolo dell’estate ascolana dello spettacolo». Lo sottolinea con forza l’assessore comunale alla cultura Donatella Ferretti impegnatissima nell’organizzazione – non facile e anche con pesanti costi aggiuntivi a causa delle prescrizioni anti coronavirus – degli appuntamenti culturali estivi.

Il Teatro Romano di Ascoli (foto Vagnoni)

Giovedi 16 luglio, con replica il giorno successivo venerdì 17, inizio sempre alle 21,30, il Teatro Romano ospiterà la magnetica attrice Elisabetta Pozzi protagonista di “Elena” di Ghiannis Ritsos, regia Andrea Chiodi, una Elena in chiave moderna. E’ il primo spettacolo della rassegna  Tau (Teatri Antichi Uniti) proposta dall’Amat.

Gli spettatori troveranno una novità: tre tribunette “vestite” per essere in sintonia con l’ambiente. Tre tribunette in grado di portare la capienza teorica del teatro a circa 300 posti ma che con i protocolli arriveranno questa estate a 60 (ecco perché una replica). Ci saranno anche alcuni tocchi di grafica. Insomma un Teatro Romano rivisitato e riorganizzato in attesa di un restyling più completo l’estate prossima quando, speriamo, il maledetto coronavirus sarà un ricordo (brutto).

Nei confronti del Teatro Romano il Comune, e in particolare l’assessore Ferretti che non a caso annunciò a inizio d’anno l’operazione “Ascoli Archeologica” (leggi qui),  ha intenzione di avviare una profonda opera di recupero. C’è anche l’ipotesi di nuovi scavi.

L’assessore alla cultura Donatella Ferretti

L’edificio scenico, con la cavea per il pubblico composta da 32 radiali visibili,  si allarga anche sotto la chiesa sconsacrata di Santa Croce all’incrocio tra via Ricci e via Angelini. La chiesa fu infatti costruita sopra al Teatro Romano le cui pietre vennero usate per le nuove costruzioni. L’appuntamento di giovedì e venerdì prossimi non è dunque solo il ritono del Tau ma, auguriamocelo, la riscoperta di un pezzo importantissimo della storia di Ascoli.

Non solo ritocchi estetici e funzionali. Nella fase preparatoria del Tau, con la sistemazione delle tre tribunette, c’è stato un sopralluogo molto “interessante” alla presenza di due Soprintendenze, quella archeologica e quella paesaggistica, e del professor Enrico Giorgi, archeologo, ascolano, professore nell’Università di Bologna, direttore e progettista di scavi molto importanti. Insomma una vera autorità in materia archeologica.

Il Comune, proprio tramite Giorgi, ha intenzione di stabilire con l’Università di Bologna una convenzione per lo studio e la valorizzazione del patrimonio archeologico della città. Ecco una collaborazione da formalizzare subito. Il sottosuolo di Ascoli, sovente sottovalutato, ha una ricchezza inestimabile che pochissime città possono vantare. C’è un tesoro da scoprire. Non da interrare. Intanto giovedì e venerdì il Teatro Romano torna a vivere con la prosa.

«Ascoli non si arrende e vuole vivere appieno, pur con tutte le limitazioni per garantire la sicurezza degli spettatori, la sua vita sociale e culturale», ribadisce Donatella Ferretti.


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