di Renato Pierantozzi
Il Consiglio di Stato, con sentenza odierna (14 luglio) ha respinto l’appello proposto dai Comitati ambientalisti avverso la sentenza con cui il Tar Marche (leggi l’articolo) aveva dato il via al progetto denominato “sormonto vasca 1” della discarica Geta situata nell’Alta valle del Bretta. Anche il massimo organo della giustizia amministrativa, ha confermato integralmente le ragioni della Provincia di Ascoli Piceno, difesa anche nel giudizio di secondo grado dall’avvocato sambenedettese Laura Capecci, ritenendo legittimo l’ampliamento della discarica.
I comitati Tutela delle Colline Picene, Tutela del Bretta e Ci Rifiutiamo avevano impugnato il provvedimento con cui la Provincia rilasciò parere favorevole in merito al progetto di ampliamento della vasca esaurita.
Il Tribunale amministrativo, con sentenza del 28 febbraio 2019, respinse le istanze proposte dai comitati confermando la correttezza dell’operato da parte dell’amministrazione provinciale
La discarica Geta
Il giudizio traeva origine da un più ampio contenzioso presente tra i comitati ambientalisti e la Provincia stessa sulla possibilità di utilizzare ulteriormente la discarica di Alto Bretta che, secondo l’opinione dei comitati, non poteva accogliere ulteriormente rifiuti. Secondo Palazzo San Filippo, invece, sussistendo una situazione emergenziale per i rifiuti nel territorio provinciale, il progetto era da ritenersi utile e necessario.
Il Tribunale ritenne corretto l’operato dell’Ente non solo sotto l’aspetto dell’iter amministrativo seguito, non ravvisando vizi di natura procedurale, ma anche sotto l’aspetto sostanziale, considerando che il progetto di sormonto della vasca non andava a ledere normative in materia di diritto della salute o diritto ambientale.
La decisione di trasferire i rifiuti alle Geta fu motivata per evitare il trasloco presso altri siti al di fuori del Piceno con conseguente aumento dei costi a carico dei Comuni e dei cittadini.
Rifiuti, dal Tar via libera al sormonto della vasca 1 della discarica Geta
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