di Renato Pierantozzi
Una “mazzata” da oltre 4,3 milioni di euro sotto forma di mancati introiti tributari per le casse del Comune di Ascoli. E’ il conto, stimato, dell’emergenza Covid-19 che rischia di avere ripercussioni pesanti anche sulle finanze degli enti locali e non solo sulla vita e il lavoro delle persone.
Il dato emerge dalla tabella allegata al parere (positivo) espresso dai revisori dei conti alla delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio in discussione venerdì prossimo in Consiglio comunale (leggi l’articolo). In particolare sono cinque le voci di bilancio relative ai mancati introiti tributari finite sotto ai riflettori. Si tratta di entrate fondamentali nei conti del Comune.
Si va da una riduzione del gettito dell’addizionale Irpef di 737.189 euro (da 5 milioni a 4,3), per proseguire poi con la riduzione di Imu e Tasi (-686.552 euro) anche a causa dell’abolizione della prima rata Imu per gli immobili D/2 ad uso turistico e ricettivo.
Anche l’abolizione della Cosap/Tosap per i tavolini all’esterno di bar e ristoranti provocherà un buco di bilancio stimato al momento in 275.705 euro, ma che potrebbe essere ancora più grande visto che la gratuità è stata estesa fino al 31 ottobre 2020 da parte dello Stato.
Il sindaco Marco Fioravanti
Anche il recupero dell’evasione subirà uno stop con minori entrate addirittura per oltre 2,2 milioni. Scende anche l’incasso delle multe per le violazioni del codice della strada per effetto del lockdown con -268.586 euro.
Di fronte a questo scenario a tinte fosche, lo Stato centrale è già intervenuto con due stanziamenti a favore degli enti locali che nel caso ascolano sono pari a 33.835 euro per la mancata Imu delle categorie D/2 e altri 66.792 euro per il mancato gettito Tosap.
Inoltre grazie alla sospensione dei mutui per il 2020 il Comune ha potuto mettere in cascina 180.000 euro per la quota interessi e 1.480.000 per la quota capitale.
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