Una partita che è lo specchio di tutta la stagione. Il più brutto Ascoli di Dionigi perde nettamente col Benevento, ma si salva grazie alle concomitanti sconfitte del Perugia a Venezia e del Pescara a Verona col Chievo. Sconfitte che condannano le due squadre ad affrontarsi nei playout per non retrocedere in Serie C
Ascoli troppo timoroso, a tratti quasi rinunciatario, con i tre difensori quasi sempre dentro la propria area e i centrocampisti (cinque stavolta) sempre sulla propria trequarti. Ecco spiegato perchè il Benevento ha segnato quattro gol pur presentandosi al “Del Duca” in grande emergenza, senza mezza squadra: Caldirola, Antei, Gentile, Letizia, Tuia, Viola e Volta. In porta Gori, 40 anni compiuti a maggio.
Dionigi passa al 3-5-2 riproponendo in difesa Brosco e Ferigra, Petrucci a centrocampo e rinunciando al trequartista.
Al 10’ brivido per i giallorossi. Ninkovic calcia, Gori ribatte e Scamacca manda alto di testa. Al 25’ il vantaggio ospite: traversone di Insigne, spizza Improta, piattone di Sau e 0-1.
L’Ascoli accusa il colpo più del dovuto e al 30′ si salva quando Maggio da due passi spara fuori. Al 32′ non sbaglia Barba. Uno schema su punizione: Schiattarella per Improta, cross e colpo di testa vincente del difensore: 0-2. Al 45’ il tris di Insigne, facile, dopo che Sau che si era portato a spasso tutta la difesa.
Nell’intervallo Dionigi rivoluziona la squadra con tre cambi (fuori anche un irriconoscibile Scamacca) e il passaggio al 3-5-2. Maggio sbaglia il calcio piazzato e serve Trotta, Gori rimedia ma nulla può sulla ribattuta di Morosini: 1-3.
L’Ascoli si getta all’attacco, ma senza rendersi mai veramente pericoloso. Il Benevento ringrazia di nuovo quando la difesa bianconera si apre e Moncini, servito da Schiattarella, al 42’ segna il quarto gol.
Resta solo il tempo di annotare la rete di Trotta (47′), di testa, su centro di Andreoni.
Dopo il triplice fischio, qualche scaramuccia a distanza in campo tra le due panchine. Poi tutti sotto la doccia per festeggiare, ma soprattutto per archiviare un campionato che sembrava compromesso ma che invece, buon per l’Ascoli e per i suoi tifosi, così non è stato.
Tifosi del Picchio che dopo la partita si sono avvicinati allo stadio, presidiato dalle forze dell’ordine, prendendosela con il Benevento e intonando il coro “tornerete in serie B”.
ASCOLI (3-5-2): Leali; Ferigra, Brosco, Gravillon; Padoin (1’st Andreoni), Cavion (17’st Eramo), Petrucci (1’st Morosini), Brlek, Sernicola; Ninkovic, Scamacca (1’st Trotta). A disposizione: Marchegiani, Valentini, Ranieri, Pucino, De Alcantara, Troiano, Costa Pinto, Matos. Allenatore: Dionigi.
BENEVENTO (4-4-2): Gori; Maggio, Gyamfi, Barba, Rillo; Insigne (32’st Del Pinto), Hetemaj (39’st Sanogo), Schiattarella, Improta (20’st Tello); Di Serio (20’st Moncini), Sau (39’st Vokic). A disposizione: Montipò, Manfredini, Pastina, Alfieri, Kragl, Basit. Allenatore: Inzaghi.
Arbitro: Pezzuto di Lecce (assistenti Bercigli di Valdarno e Berti di Prato, quarto ufficiale Feliciani di Teramo).
Ret: 25’pt Sau (B), 32’pt Barba (B), 45’pt Insigne (B), 4’st Morosini (A), 42’st Moncini (B), 47’st Trotta (A).
Note: ammoniti Tello (B) e Eramo (A) per gioco falloso, angoli 7-2 per l’Ascoli. Recupero 3’+4′.
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