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“Madonna del Soccorso”,
l’ospedale torna a nuova vita

 SAN BENEDETTO - Completati all’80% i lavori che hanno reso più moderna e tecnologica la struttura. Polemica Anna Casini, vice presidente della Regione Marche: «Abbiamo investito milioni di euro, mentre c’era chi speculava politicamente sulla salute dei cittadini diffondendo la falsa notizia della sua chiusura»
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L’ospedale di San Benedetto

Sono stati scoperti i teli del cantiere del “Madonna del Soccorso”, l’ospedale di San Benedetto, che hanno svelato una struttura completamente ammodernata.

E’ il risultato di una serie di lavori – completati per l’80% – che, grazie a un investimento della Regione Marche di 5,5 milioni di euro, hanno reso la struttura ospedaliera più moderna, tecnologica e sostenibile. A questo finanziamento si sommano 1,6 milioni di euro che prevedono la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Una serie di opere che, insieme alle migliorie effettuate e alle dotazioni tecnologiche fornite durante l’epidemia Covid, renderanno la struttura al passo con i tempi e in linea con gli standard qualitativi internazionali.

Anna Casini (Foto Vagnoni)

«La nuova facciata del Madonna del Soccorsole parole di Anna Casini, vice presidente della Regione Marche, che nell’occasione si toglie qualche sassolino – è la risposta tangibile a chi in tutti questi anni per preparare al meglio la campagna elettorale ha speculato sulla salute dei cittadini, diffondendo fake news sulla chiusura dell’ospedale di San Benedetto. Mentre, durante la fase più difficile della pandemia, realizzavamo investimenti strutturali e tecnologi per l’ospedale, piovevano voci e dicerie che spaventavano i cittadini».

«Oggi – aggiunge la Casini – possiamo invece vedere ciò che ha sempre realmente rappresentato per noi questo ospedale. Una struttura sanitaria di prossimità che doveva essere resa più moderna per rispettare i nuovi standard qualitativi di cui pazienti e personale sanitario hanno più che mai bisogno. La Sanità è cambiata e molto probabilmente cambieranno anche le norme che regolamentano la presenza degli ospedali nei territori, quello che non cambia è il valore della sanità pubblica, un valore che va difeso e coltivato, non un’arma da campagna elettorale».

Le opere già realizzate e in fase di realizzazione (i lavori termineranno nel novembre 2020) si sommano ai 400.000 euro investiti solo nell’ultimo anno per l’Hospice e una Tac di ultima generazione, oltre all’implementazione dei posti letto in Semintensiva, Utic e Intensiva.


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