testo e foto di Andrea Pietrzela
Ci siamo: ad Ascoli oggi, 3 agosto, è entrata ufficialmente in vigore l’ordinanza sindacale volta a «recuperare il decoro della città tramite la cura e l’esposizione delle vetrine dei locali, destinati a servizi e attività commerciali, sfitti o non utilizzati».
Per la indagine del lunedì Luci sulla città siamo andati a controllare e, come si può vedere dalle foto in coda all’articolo, la situazione non è delle migliori.
LE REGOLE – L’ordinanza del sindaco Marco Fioravanti, promossa dal consigliere comunale Piera Seghetti ed il comitato anti degrado, prevede che i proprietari, i locatari o i concessionari dei locali commerciali e di servizio sfitti o non utilizzati dovranno necessariamente:
– tenere pulite le saracinesche, eliminare i rifiuti e gli oggetti vari accumulati e gettati all’interno degli immobili o nell’intercapedine tra le saracinesche e le vetrine;
– tenere pulite le vetrine e gli spazi commerciali vuoti visibili dalle strade ed eventualmente oscurare le vetrine;
– mantenere lo stato di decoro delle vetrine, prive di ogni messaggio pubblicitario non autorizzato, affissioni, avvisi anche se fatti da terzi con o senza scopo di lucro;
– mantenere in stato di decoro l’area esterna antistante i locali, provvedendo alle pulizie delle zone di proprietà privata;
– eliminare o coprire adeguatamente la presenza di cavi, sistemi, centraline, nicchie con contatori correlati alla rete idrica, elettrica o telefonica dismessi o non conformi alle norme di sicurezza.
LE FOTO – Con l’ordinanza si vuole dire «stop al degrado, alle situazioni di abbandono o allo stato di fatiscenza di quegli immobili che ledono il decoro urbano e l’immagine della città».
Intento certamente utile.
Facendo infatti un giro tra le vie del centro storico e nella zona di Piazza Immacolata, importante snodo commerciale cittadino (dove ieri è caduto un cartello stradale), la situazione, seppure non tragica, è sicuramente migliorabile.
Ma il dato che emerge, ed è forse il più preoccupante, sta nel vedere tanti negozi, chiusi, vuoti, cone le saracinesche, più o meno tenute bene, ma inesorabilmente chiuse. Ancora di più dopo il Covid.
Possiamo inoltre che nelle aree principali della città ci sono ancora numerose zone abbandonate a sé stesse il cui stato di fatiscenza prescinde immobili privati e vetrine.
Di seguito, alcune delle foto che abbiamo scattato.
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