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L’addio a Camiscioni:
un rugbista che ora gioca
il “terzo tempo” in cielo
(Foto e video)

SAN BENEDETTO - Sul manto verde del "Nelson Mandela" si è svolto il funerale dello scudettato e nazionale di rugby. Centinaia i presenti che hanno voluto testimoniare l’affetto e l’amicizia per un uomo generoso che si è fatto benvolere. Toccante il ricordo di don Giorgio, ex rugbista, che gli è stato vicino fino alla fine
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di Epifanio Pierantozzi
«Il Covid ci ha faro un regalo poiché, non potendo celebrare in chiesa il funerale, lo ha fatto svolgere su questo campo di rugby Nelson Mandela. Un bel regalo per Piero».
Inizia così l’omelia di don Giorgio – ex rugbista e parroco di Grottammare alto – per ricordare Pier Luigi Camiscioni, che ci ha lasciati giovedì scorso.
Un ricordo, quello di don Giorgio, fatto da chi il rugby lo ha praticato e ben ne consce lo spirito. Lo stesso che ha plasmato Pier Luigi dalla prima volta che ha toccato una palla ovale.
«Un vero combattente – ricorda don Giorgio – che tre anni fa non doveva passare la nottata, e invece ha vinto. Poi domenica, quando è stato ricoverato, prima che perdesse conoscenza mi ha visto, mi ha sorriso e ho fatto in tempo ad amministrargli i sacramenti. Non posso certo definirlo ‘uno di chiesa’, ma in questi ultimi tempi abbiamo avuto modo di parlare spesso della vita e della morte. La presenza di Piero è stata sempre ricca di umanità. Una persona geniale anche fuori dal campo, che molto ha fatto nel mondo della ristorazione. Molti amici hanno approfittato della sua generosità – racconta don Giorgio, tirando qualche orecchio.
Infatti, il problema non è come giochiamo – torna a dire don Giorgio per ricordare un Pier Luigi che non ha mai smesso la casacca da rugby – ma come viviamo e giochiamo la nostra vita. Nel rugby, e Piero lo sapeva bene, gli avversari in campo diventavano amici una volta fatta la doccia. Infatti in questo gioco, e ben lo so avendolo praticato, non conta vincere, ma dalla passione che metti in campo. Così nella vita: puoi perdere, ma se resti un uomo hai vinto».
Un bel ritratto e ricordo, quello di don Giorgio, per Pier Luigi, accompagnato nel suo ultimo incontro da centinaia di persone, a testimonianza di quanto seminato.
Ora per Pier Luigi inizia un lungo “terzo tempo”, seduto a capotavola.

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