Giuseppe Falciani
di Renato Pierantozzi
Avvocato, 58 anni, sposato, padre di due figli, ascolano ma con casa e origini familiari appignanesi. Giuseppe Falciani, molto noto anche per le sue battaglie civili sul piano sosta e sull’acqua, è il candidato sindaco della lista civica “La Lanterna” (area centrodestra) (leggi l’articolo) per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Appignano del Tronto. Sfida la sindaca uscente Sara Moreschini alla guida della “Bilancia” di area centrosinistra.
Avvocato Falciani perchè si è candidato a sindaco?
«All’inizio parlando con i soliti amici avevamo pensato di mettere su un movimento di critica politica anche per evitare di lasciare senza controllo chi operava nell’amministrazione. Abbiamo parlato prima del programma e delle idee, poi del manifesto elettorale e infine della possibile lista. Mancava un “primus inter pares” visto che all’inizio non avevo l’intenzione di farlo io. Quando ho deciso di farlo, si sono materializzati anche tutti i candidati (l’imprenditore Vinicio Alessi, il finanziere in pensione Domenico Corradetti, il tecnico radiologo Giuseppe Antolini, l’informatrice medica Serena Rodilossi, il giovane Dennis Ciotti, Angelo Spurio, Nazzareno Poli, Elisa Caioni, Galdino Carpani, Laura Allevi) che ben volentieri si sono messi a disposizione tra giovani e persone d’esperienza in grado di darci una mano».
Come giudica l’attuale situazione di Appignano?
«Sinceramente sono preoccupato. Tutti gli indici relativi al Comune, che ho pubblicato a puntate sul profilo della mia lista, indicano che siamo in fondo alle classifiche del Piceno per fatturato, reddito, decremento di residenti e industrializzazione. Siamo primi solo per tasso di disoccupazione! Di questo passo rischiamo di perdere anche il plesso scolastico e i pochi negozi che ci sono. Una domenica di fine agosto mi stavo recando ad una riunione in paese e alle 19 di sera non girava nessuno».
La processione dell’anno vecchio che si svolge ad Appignano
Di chi è la colpa? Della crisi economica? Dei danni del terremoto?
«Sicuramente hanno influito, ma è anche vero che ad Appignano non ci sono eventi, non c’è più niente. Solo due bar che sono l’unico momento di socializzazione. Penso, invece, ad altre realtà come Castignano, dove Templaria ormai è diventata un’istituzione, Offida con la Vinea. C’è stato il progetto Ruritage con tanti fondi (500.000 euro, ndr) arrivati, ma mi piacerebbe capire dove sono stati spesi. Ho inviato anche una richiesta via pec»
Quali sono le sue proposte concrete per invertire la rotta?
«Non sono il maghetto di Harry Potter e non ho la bacchetta magica per creare d’incanto eliporti o porti. Ma qualcosa per cercare di arrestare questa decrescita che per me non è mai felice penso si possa fare. Che cosa? Penso a due progetti come “Campo base” e “Casa domani” per far diventare Appignano, ad esempio, la base residenziale per i turisti che vanno alla scoperta del Piceno. Abbiamo una qualità della vita invidiabile da sfruttare. Per le case penso che non si debbano abbattere per fare piazze, ma recuperarle cercando di ridurre al minimo i passaggi burocratici e mettendo a disposizione tecnici, iter burocratici semplificati e risolvendo, anche con un po’ di decisione, dove ci sono molti eredi anche all’estero. Il discorso della vendita case a un euro può anche andare bene, ma si sta facendo in tuta Italia e la concorrenza è forte. Non voglio fare promesse, ma lavorare su un progetto integrato».
L’area della discarica di Relluce
Con Ascoli e la sua amministrazione di centrodestra (Falciani era uno dei candidati consiglieri della lista “Noi di Ascoli” per Fioravanti, ndr) che sinergie si possono fare?
«Innanzitutto è necessario riaprire un confronto e un dialogo per cercare di darci una mano a vicenda. Penso a collaborazioni con il Consorzio dell’oliva tenera Dop che oggi soffre per la mancanza di produzione a fronte delle richieste del mercato. O a collaborazioni in ambito culturale per mini eventi visto che ad Appignano non c’è un teatro. Nel mio piccolo, qualche tempo fa organizzai un concerto facendo suonare mio figlio (Alessio, uno dei più grandi talenti al pianoforte nel panorama non solo locale, ndr). Sul fronte dei trasporti sto verificando la possibilità di attivare una navetta con la Salaria anche se in questo caso bisogna evitare le sovrapposizioni con le altre corse»
Che posizione ha sulla riapertura della discarica di Relluce che si trova proprio a ridosso di Appignano?
«Mi accusano di volerla riaprire in quanto ascolano. In realtà il Comune di Ascoli da solo può fare poco visto che ci sono le programmazioni regionali, la Provincia e l’assemblea d’ambito (Ata). L’ultimo sormonto a Relluce, in realtà, è stato autorizzato dalla Provincia a guida Pd senza che il Comune abbia fatto ricorsi o guerre giudiziarie. Riguardo ai progetti di ampliamento in ballo se sono legittimi che possiamo fare? Comunque, se il Comune invierà osservazioni negative alla scadenza del 22 settembre e se sarò eletto sindaco in nome della continuità amministrativa le farò mie. Penso che si debbano trovare altri spazi per i rifiuti visto che il sito di Relluce insiste non solo sulla comunità di Appignano, ma anche su quella di Castel di Lama e in parte su Ascoli»
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